Cosa succederà alle pensioni con Mattarella al Quirinale e Draghi al Governo

Vediamo cosa succederà alle pensioni già dalle prossime settimane. Con Mattarella al Quirinale, che ha accettato il secondo mandato. E con il premier Mario Draghi che resta saldamente al Governo. Le certezze, gli scenari e le attese.
3 anni fa
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Cosa succederà alle pensioni con Mattarella al Quirinale e Draghi al Governo
Cosa succederà alle pensioni con Mattarella al Quirinale e Draghi al Governo

Vediamo cosa succederà alle pensioni già dalle prossime settimane. Con Mattarella al Quirinale, che ha accettato il secondo mandato. E con il premier Mario Draghi che resta saldamente al Governo.

In particolare, su cosa succederà alle pensioni nel breve termine la risposta è presto detta. In quanto per il 2022 nulla cambia. Tra la Quota 102, l’Ape Sociale estesa ed Opzione Donna. Quali misure per il pensionamento anticipato rispetto ai 67 anni utili per la pensione di vecchiaia.

Cosa succederà alle pensioni con Mattarella al Quirinale e con Draghi al Governo?

Su cosa succederà alle pensioni dal 2023, invece, c’è da dire che il percorso di riforma è salvo.

Così come è riportato in questo articolo. E questo perché il presidente del Consiglio Mario Draghi è rimasto al suo posto.

Ed anche perché, su cosa succederà alle pensioni, è stato proprio l’attuale premier ad aprire il lungo dialogo con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Con l’istituzione di ben tre tavoli tematici. Uno sulla flessibilità in uscita. Uno sulla previdenza integrativa ed uno sulle pensioni dei giovani e delle donne.

La riforma della previdenza pubblica a partire dal 2023 è salva con Draghi al Governo

Su cosa succederà alle pensioni con Mattarella al Quirinale e Draghi al Governo, quindi, c’è da dire che l’iter legato alla riforma è confermato. Anche perché, con il secondo mandato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è lecito attendersi che il Governo Draghi prosegua fino alla fine della legislatura.

Dopodiché, su cosa succederà alle pensioni, si andrà alle elezioni politiche, ma forse avremo finalmente una riforma strutturale della previdenza pubblica che non preveda proroghe, rinnovi e nemmeno l’adozione di misure tampone. Come, per quest’anno, la Quota 102. La misura che solo per quest’anno sostituisce la Quota 100. Per permettere il ritiro dal lavoro con il requisito anagrafico dei 64 anni di età. E con 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.

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Può sembrare strano ma oggi con opzione donna possono andare in pensione con 35 anni di contributi e nettamente prima molte più lavoratrici di quanto invece si creda.
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