Così la Turchia spegne le speranze di recupero per i bond

La banca centrale turca ha sconfessato le previsioni, tenendo invariati i tassi d'interesse. Il mercato ha reagito nell'unico modo in cui avrebbe potuto.
4 anni fa
1 minuto di lettura
Bond e lira giù sul mancato rialzo dei tassi in Turchia

Giovedì scorso, la banca centrale turca ha deciso di tenere i tassi d’interesse invariati al 10,25%. Una mossa, che ha sorpreso un po’ tutti gli analisti, i quali si aspettavano un secondo maxi-rialzo dopo quello a sorpresa di settembre, quando il costo del denaro venne inasprito di 200 punti base per combattere un tasso d’inflazione di poco inferiore al 12%. Allo stesso tempo, il governatore Murat Uysal ha aumentato a 300 punti base il margine tra il tasso overnight, rimasto all’11,75%, e il “Late Liquidity Window” (LLW), passato dal 13,75% al 14,75%.

Bond Turchia, possibile svolta domani con il board della banca centrale

In media gli analisti intervistati da Bloomberg e Reuters si attendevano un rialzo dei tassi di riferimento nell’ordine dei 150-175 punti base. In questo modo, il costo del denaro si sarebbe almeno allineato all’inflazione. Il board di questa settimana era l’occasione per verificare i passi che l’istituto vorrebbe effettivamente compiere per riacquistare quella credibilità perduta in anni di assoggettamento ai desiderata politici. Il presidente Recep Tayyip Erdogan pretende che i tassi vengano abbassati, ritenendo che quando sono alti surriscaldino l’inflazione, una teoria diametralmente opposta al pensiero economico dominante e alle evidenze empiriche.

Spirale negativa non passeggera

La prova è andata male. Non a caso, i rendimenti sovrani a 10 anni sono aumentati tra giovedì e venerdì di 94 punti base al 13,89%, mentre quelli a 2 anni sono saliti di altri 53 al 14,02%. E male è andata anche la lira turca, che contro il dollaro è scivolata nel pomeriggio di giovedì al nuovo minimo storico di 7,98. In due sedute, ha ceduto poco meno del 2% ed è probabile che sia intervenuta la banca centrale per arrestare la caduta. Da inizio anno, il bilancio è pessimo: -25%.

Difficile immaginare che per i bond turchi vi siano prospettive positive da qui al breve periodo. La banca centrale ha confermato nei fatti di non poter perseguire una politica monetaria efficace contro l’inflazione e che possa contenere gli squilibri macro, con il deficit commerciale e corrente che galoppa e un deprezzamento del cambio che non sembra poter cessare.

Fino a quando i tassi d’inflazione resteranno superiori a quelli d’interesse, la spirale negativa si auto-alimenterà per il tramite del cambio.

Per gli investitori stranieri, che già quest’anno hanno venduti 13,4 miliardi di dollari netti tra azioni e bond turchi, questo scenario significa solo una cosa: stare alla larga dal mercato obbligazionario di Ankara. Tra lira giù e prezzi dei bond in calo per scontare l’alta inflazione attesa, per il momento i titoli di stato appaiono un investimento a perdere. E così sarà fino a quando il cambio non avrà trovato un “floor”, cosa che non è pensabile con una banca centrale così scarsamente autonoma dal potere politico.

Il collasso dei bond in Turchia ha basi sempre più solide

[email protected] 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Marchi con più valore 2020
Articolo precedente

I marchi con più valore al mondo: la top ten 2020 dei migliori

Articolo seguente

Nuova Fiat 500, il ritorno in grande stile del mito: tre allestimenti, caratteristiche e prezzi