L’Agcom, nella giornata del 3 novembre, ha annunciato delle novità importanti per quanto concerne i costi di recesso per cambio operatore telefonico o per cambio operatore pay tv. Gli operatori non saranno più liberi di far pagare tutti i costi agli utenti in quanto d’ora in poi essi saranno proporzionati al valore residuo del contratto. Vediamo cosa succederà nel dettaglio.
Le novità importanti
L’Agcom ha stabilito che il costo di recesso per cambio operatore telefonico o pay tv non potrà mai essere superiore al canone mensile stabilito dal contratto.
Costi di disdetta
L’Agcom comunica che i costi di disdetta dovranno avere una maggiore trasparenza secondo tre punti stabiliti dall’Autorità. In primis dovranno essere chiare le spese sostenute dall’operatore per la dismissione e il trasferimento della linea. Poi, dovranno essere trasparenti quelle relative alla restituzione degli sconti e ancora dovranno essere trasparenti le spese relative al pagamento in una o più soluzioni delle rate relative alla compravendita di beni e servizi che vengono offerti insieme al servizio principale.
Conclusioni
Il Movimento Difesa del Cittadino esulta per tale sentenza e comunica che in questo modo finiranno le rapine per gli utenti che cambiano operatore telefonico o quello di pay tv.
- gli operatori telefonici e quelli di pay tv per la disdetta non potranno chiedere costi superiori al canone (pari circa a 20-30 euro). Al momento il prezzo varia dai 40 ai 60 euro,
- gli utenti se vorranno recedere prima dei 24 mesi non dovranno sostenere i costi per gli sconti applicati e i conguagli,
- gli utenti potranno continuare anche dopo il cambio di operatore a rateizzare i prodotti e servizi come il costo del cellulare in modo tale da pagare tutto in unica soluzione ed infine
- il rateo dei servizi accessori o dei beni inerenti al contratto non dovrà andare oltre i 24 mesi.
Leggete anche: Risparmiare su bollette luce e gas: come leggere le etichette energetiche e valutare le offerte.