Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), la scorsa settimana, ha sollevato una questione cruciale in merito all’adesione al CPB (Concordato Preventivo Biennale), proponendo un differimento della scadenza attualmente fissata al 31 luglio.
Questa richiesta è stata ufficialmente comunicata il 12 febbraio 2025, attraverso una nota stampa nella quale il presidente dell’ente, Elbano de Nuccio, ha illustrato le ragioni che rendono necessaria una proroga. Ad oggi, l’emendamento al decreto Milleproroghe 2025 che prevedeva una proroga, tuttavia, è saltato.
CPB: la Problematicità della scadenza attuale
Secondo il CNDCEC, il termine del 31 luglio risulta particolarmente critico per i professionisti del settore fiscale.
Questo periodo dell’anno è infatti caratterizzato da un’intensa attività per gli studi professionali, impegnati nella gestione delle dichiarazioni fiscali e nella determinazione delle imposte per conto dei propri clienti.
Tale sovraccarico amministrativo riduce drasticamente il tempo disponibile per affrontare con la dovuta attenzione il processo di adesione al CPB, un meccanismo che richiede una valutazione approfondita e una concertazione efficace tra consulenti fiscali e contribuenti.
Un processo decisionale complesso
L’adesione al CPB (giunto alla sua seconda edizione dopo il CPB del 2024) non si configura come una semplice formalità amministrativa, ma richiede un’attenta analisi dei dati fiscali relativi al periodo d’imposta precedente. Questo elemento è essenziale affinché i contribuenti possano compiere una scelta consapevole e ponderata, considerato che l’impegno assunto attraverso il concordato si estende per un biennio.
Inoltre, sottolinea il CNDCEC nel comunicato di richiesta proroga CPB, l’adesione comporta la conoscenza approfondita non solo dei benefici previsti dal regime, ma anche delle condizioni che possono portare alla decadenza o alla cessazione dell’accordo.
La complessità di tali elementi impone quindi un ampio margine temporale per l’elaborazione e la valutazione dei dati. Cosa che attualmente non è garantita dalla scadenza prevista.
Il dibattito parlamentare e il decreto Milleproroghe
La questione della proroga, anche se saltata per adesso, è ancora oggetto di discussione all’interno del Parlamento e tra le parti politiche. In questo contesto, il CNDCEC ribadisce la necessità di estendere il termine per consentire una gestione più equilibrata dell’adesione al CPB. E per preservarne gli obiettivi originari.
Secondo il presidente de Nuccio, il rischio principale derivante dal mantenimento della scadenza al 31 luglio è che i professionisti e i contribuenti non abbiano il tempo necessario per svolgere con accuratezza tutte le valutazioni richieste. Ciò potrebbe tradursi in un’adesione affrettata o, al contrario, in una rinuncia a causa della difficoltà di rispettare i tempi imposti. L’auspicio è che venga disposta, anche con un futuro provvedimento, uno slittamento almeno al 30 settembre.
L’importanza di una proroga del CPB
Un differimento della scadenza consentirebbe di garantire che il CPB venga adottato in modo consapevole, senza compromettere le finalità per le quali è stato introdotto.
L’istituto, infatti, mira a offrire maggiore certezza fiscale sia per i contribuenti che per l’amministrazione finanziaria, stabilizzando il gettito fiscale e riducendo il contenzioso tributario.
Tuttavia, affinché tali obiettivi siano raggiunti, è indispensabile che l’adesione avvenga con piena cognizione di causa.
La richiesta del CNDCEC rappresenta, quindi, un appello a tutelare la corretta applicazione del CPB, evitando che un termine troppo stringente possa penalizzarne l’efficacia. Un’eventuale proroga permetterebbe agli studi professionali di distribuire meglio il carico di lavoro, favorendo un’interazione più fluida tra professionisti e contribuenti.
Riassumendo
- Il CNDCEC ha richiesto la proroga dell’adesione al CPB (Concordato Preventivo Biennale) oltre il 31 luglio.
- La scadenza attuale coincide con un periodo di intenso lavoro per i professionisti fiscali.
- L’adesione al CPB richiede un’analisi approfondita e un confronto dettagliato con il contribuente.
- Un’estensione del termine garantirebbe una scelta più consapevole e ponderata per i contribuenti.
- Il CPB mira a stabilità fiscale e riduzione del contenzioso, ma necessita di adeguati tempi di adesione.