CPB. Tutte le conseguenze negative per chi non accetta la proposta del Fisco

Chi non accetterà la proposta di CPB dovrà subire una serie di conseguenze negative, inasprite anche le sanzioni accessorie
2 ore fa
2 minuti di lettura
cpb
Foto © Pixabay

In data 3 ottobre la Camera ha approvato in via definitiva il Ddl di conversione del c.d decreto Omnibus (D.Lgs n°108/2024).

Il decreto prevede un rafforzamento degli incentivi previsti in favore di chi accetta la proposta di concordato preventivo biennale, CPB, fatta dal Fisco. Infatti, per i soggetti ISA che aderiscono al CPB viene previsto un vero e proprio condono fiscale per i periodo d’imposta rispetto ai quali l’Agenzia delle entrate può ancora attivare l’attività di accertamento.

Tali contribuenti potranno dichiarare i maggiori redditi prodotti tra il 2018 e il 2022 pagando un’imposta sostitutiva la cui percentuale dipende dalla propria pagella fiscale. Più è buona la pagella meno si paga di imposta sostitutiva.

Tuttavia, lo stesso decreto prevede delle conseguenze negative per chi non accetta la proposta di concordato. Infatti, vengono riviste verso il basso le soglie oltre le quali scattano le sanzioni accessorie per violazioni relative ai periodo d’imposta oggetto di proposta di concordato.

Il concordato preventivo biennale. La grande novità della riforma fiscale

Il concordato preventivo biennale è una delle più grosse novità della riforma fiscale. Infatti, il ragionamento alla base del nuovo istituto fiscale è molto innovativo. Fino a poco tempo fa era quasi un’utopia pensare di potersi accordare in anticipo con il Fisco sui redditi da dichiarare per un biennio.

Grazie al CPB, se il contribuente aderisce alla proposta reddituale del Fisco potrà conoscere in anticipo quanto pagherà di imposte allo Stato. O comunque riuscirà ad avere una simulazione abbastanza precisa.

La novità riguarda imprese, professionisti e società.

Anche i contribuenti in regime forfettario possono accordarsi con il Fisco. Tuttavia, a oggi, per le partite iva in regime forfettario, il CPB è solo sperimentale e la proposta riguarda solo il periodo d’imposta 2024. A ogni modo,  l’adesione dei forfettari al CPB è molto vantaggiosa.

CPB.
Quali son le conseguenze negative per chi non accetta la proposta del Fisco

Chi accetta la proposta di CPB ha diritto ad un vero e proprio regime premiale.

Ad esempio:

  • la disapplicazione degli accertamenti per gli anni oggetto di accordo;
  • l’innalzamento delle soglie nel rispetto delle quali non serve il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi e Iva,
  • l’esclusione dal redditometro;
  • ecc.

Si tratta di vantaggi piuttosto importanti.

Tuttavia chi non accetta la proposta invece verrà maggiormente attenzionato dal Fisco.

In particolare, il D.Lgs n°13/2024 prevede espressamente che:

L’Agenzia delle entrate e il Corpo della Guardia di finanza programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono.

Dunque chi non accetta il CPB ha molte probabilità di finire nella lista selettiva del Fisco.

Al ribasso le soglie per le sanzioni accessorie

Inoltre il DL omnibus rivede verso il basso le soglie oltre le quali scattano le sanzioni accessorie per violazioni relative ai periodo d’imposta oggetto di proposta di concordato: proposta non accettata dal contribuente o accettata ma poi decaduta.

In particolare le soglie delle sanzioni amministrative che fanno scattare le sanzioni accessorie sono così dimezzate:

  • • sanzione amministrativa superiore a euro 25.000 anziche 50.000 (sanzione accessorie per un periodo da 3 a 6 mesi);
    • sanzione amministrativa superiore a euro 50.000 anzichè 100.000 (sanzione accessorie per un periodo fino a 12 mesi).

Quando si parla di sanzioni accessorie si fa riferimento ad esempio all’interdizione dalle cariche di amministratore, sindaco o revisore di società di capitali e di enti con personalità giuridica, pubblici o privati; all’interdizione dalla partecipazione a gare per l’affidamento di pubblici appalti e forniture; ecc.

Riassumendo…

  • La Camera ha approvato in via definitiva il Ddl di conversione del c.d decreto Omnibus;
  • Il DL  interviene in materia di concordato preventivo biennale;
  • il decreto inasprisce le conseguenze per chi non accetta la proposta di CPB.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

nuove regole ricongiunzione usufrutto
Articolo precedente

Ricongiunzione usufrutto dopo decesso: dal 2025 tutto automatico

allerta meteo
Articolo seguente

Allerta Meteo, economia in ginocchio in queste Regioni da Nord a Sud