Credito d’imposta per le imprese che investono al Sud

La Legge di Stabilità ha introdotto il Credito d’imposta per le imprese che attuano investimenti nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno: Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
9 anni fa
3 minuti di lettura

Come fruire del credito d’imposta e quali beni sono agevolabili?

I soggetti beneficiari, prima di fruire del credito d’imposta, dovranno presentare all’Agenzia delle Entrate apposita comunicazione. Per quanto riguarda termini, modalità e contenuto della comunicazione sarà lo stesso Direttore delle Entrate a stabilirli con apposito provvedimento, da emanarsi entro 60 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di Stabilità 2016. L’Agenzia delle Entrate comunicherà poi alle imprese l’autorizzazione all’utilizzo del credito d’imposta.

Sono considerati beni agevolabili tutte le acquisizioni, realizzate anche attraverso contratti di locazione finanziaria, di macchinari, attrezzature ed impianti, ricompresi all’interno di un progetto di investimento iniziale ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014.

Per quali investimenti viene concesso il credito d’imposta?

La concessione dell’agevolazione spetta solo agli investimenti effettuati in beni strumentali nuovi per le seguenti tipologie di interventi:

  • la realizzazione di un nuovo stabilimento;
  • l’estensione di uno stabilimento già esistente;
  • la diversificazione produttiva di uno stabilimento;
  • la variazione complessiva del processo produttivo di uno stabilimento già esistente;
  • la riattivazione di uno stabilimento chiuso o che sarebbe stato chiuso in caso di mancata acquisizione.

Il Credito d’imposta è determinato in riferimento ai nuovi investimenti effettuati in ogni periodo d’imposta, di beni agevolabili, per la parte del rispettivo costo complessivo eccedente gli ammortamenti dedotti nel periodo d’imposta, attinenti a beni d’investimento della medesima struttura produttiva. In tal modo, sull’importo che si viene a determinare si potrà poi calcolare la percentuale di agevolazione, che risulta rispettivamente del:

  • 20% per le piccole imprese;
  • 15% per le medie imprese;
  • 10% per le grandi imprese.

Si ricorda comunque che il beneficio verrà concesso entro i limiti stabiliti dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020. Per quanto riguarda, invece, le imprese agricole che risultano essere attive nella produzione primaria, nel settore della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, il credito d’imposta verrà concesso nei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di stato del rispettivo settore.

pensioni
Articolo precedente

Riforma pensione: in sintesi la flessibilità di Damiano

Articolo seguente

Pensione all’estero: quelli che decidono di trasferirsi in Tunisia e perché conviene