Credito d’imposta per le imprese che investono al Sud

La Legge di Stabilità ha introdotto il Credito d’imposta per le imprese che attuano investimenti nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno: Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
9 anni fa
3 minuti di lettura

Il credito d’imposta può essere cumulato con altre agevolazioni?

In base a quanto disposto dalla norma, il credito d’imposta non è cumulabile con aiuti “de minimis”, e tanto meno con altri aiuti di Stato aventi ad oggetto gli stessi costi ammissibili. L’incentivo del credito di imposta, nel silenzio della norma, sembra cumulabile con quello relativo ai super ammortamenti, con la precisazione che i beni acquisiti rispettino le regole richieste da entrambe le disposizioni. L’indebita fruizione, anche parziale, del credito d’imposta per il mancato rispetto delle condizioni richieste dalla norma ovvero a causa dell’inammissibilità dei costi sulla base dei quali è stato determinato l’importo fruito, comporta un accertamento dell’Agenzia delle Entrate che provvede al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni previsti dalla legge.

Come utilizzare il credito d’imposta e con quali modalità?

Il credito d’imposta andrà riportato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di maturazione, oltre che nelle dichiarazioni dei redditi consecutivi fino a quello in cui se ne conclude la fruizione. Il credito d’imposta non è soggetto al limite di utilizzo di 250.00,000 euro annui previsto dall’art. 1, comma 53, della Finanziaria del 2008 (Legge 244/2007). Il credito d’imposta è utilizzabile solamente in compensazione tramite il modello F24. Si potrà utilizzare la compensazione a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato eseguito l’investimento.  

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensioni
Articolo precedente

Riforma pensione: in sintesi la flessibilità di Damiano

Articolo seguente

Pensione all’estero: quelli che decidono di trasferirsi in Tunisia e perché conviene