Crisi in vista per le linee aeree australiane. Come riporta in un recente articolo La Stampa, la nota compagnia Virgin ha intenzione di tagliare 750 posti di lavoro in seguito alla perdita di 349 milioni di dollari. Da quello che si apprende, tra le cause, ci sarebbero il rialzo del costo del carburante, le svalutazioni di asset, il dollaro australiano debole e la domanda in ribasso. La compagnia, dunque, non ha intenzione di rinnovare la flotta fino al 2021.
La situazione di Virgin
Nell’ultimo anno Virgin Australia ha perso 349 milioni di dollari australiani, da qui la decisione di tagliare 750 posti di lavoro.
Il caso Alitalia
Nel frattempo anche la nostra compagnia aerea (Alitalia) non se la passa molto bene. L’incontro che doveva svolgersi ieri tra commissari straordinari di Alitalia, per fare il punto sul piano industriale della cordata cdi Fs, Atlantia, Delta e Mef e sindacati, è slittato. Secondo i rumors, l’incontro sarebbe slittato a causa della situazione politica italiana ancora in stallo. Come scrive Agi, riportando le parole del segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi “È evidente che c’è bisogno di capire come sarà composto il governo e se proseguirà in linea con le precedenti indicazioni. Sicuramente i commissari adesso non hanno delle risposte da darci in quanto non possono avere una visibilità del quadro completa”.
Una situazione che potrebbe far slittare anche la presentazione dell’offerta vincolante per rilevare la compagnia fissata al 15 settembre. Tra i nodi anche quello relativo agli esuberi, il possibile taglio alla flotta e la la rinegoziazione dell’alleanza transatlantica.
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