Piano Deutsche Bank solo di mercato?
Ma siamo sicuri che si tratti di un’operazione di mercato a tutti gli effetti? La stessa stampa tedesca scrive che il governo di Berlino sarebbe al corrente dei colloqui in corso tra i manager del Dax e la Deutsche Bank e che gradirebbe la cosa. Nulla di male fin qui. Domanda: e perché mai le grandi imprese tedesche dovrebbero accollarsi il peso di una maxi-ricapitalizzazione, quando la banca viene considerata dagli organismi internazionali la più grande minaccia finanziaria potenziale del pianeta? Alla base del loro interesse vi sono solo valutazioni economico-finanziarie di mercato?
Così come il governo Renzo ha spacciato quella del fondo Atlante come un’operazione di mercato, salvo orchestrarla con frequenti riunioni al Tesoro tra i vertici bancari, non è che Frau Merkel stia a sua volta mettendo in piedi un piano di salvataggio pubblico, ma schermato da una ricapitalizzazione privata, tranne scoprire in seguito che lo stato sosterrà in qualche modo le aziende, che avranno immesso capitali nella banca? (Leggi anche: Banche: arriva Atlante, ma non chiamatelo mercato)
Cosa avranno in cambio le aziende tedesche?
Se Berlino aiutasse domani coloro che aiutano oggi Deutsche Bank, sarebbe di fatto un salvataggio indiretto, ma che coinvolgerebbe ugualmente il denaro dei contribuenti tedeschi.
Occhio, quindi, non tanto alle operazioni di facciata, che verosimilmente saranno attuate in maniera irreprensibile, bensì alla contropartita garantita dal governo tedesco ai “capitani coraggiosi di Germania”.