Crisi Deutsche Bank, derivati sono davvero il problema?

I derivati di Deutsche Bank allarmano il mondo finanziario, ma se alla fine scoprissimo che non siano il vero problema? Ecco i numeri e cerchiamo di capirci meglio.
8 anni fa
3 minuti di lettura

 

 

Vero problema è scarsa redditività

Se Deutsche Bank viene valutata troppo esposta ai derivati, perché mai l’attenzione non si concentra anche sulle banche made in USA? Non è che il Dipartimento di Giustizia di Washington, chiedendo una maxi-multa da 14 miliardi sul caso dei mutui subprime, stia minacciando di segare l’albero, sopra il quale sono seduti diversi istituti americani e rischi di infliggere all’economia USA una pena molto più temibile di quanto si pensi? (Leggi anche: Multa USA è ricatto contro UE)

In ogni caso, lo scorso anno Citi ha acquistato da Deutsche Bank contratti derivati per 250 miliardi di dollari e sarebbe intenzionata a continuarlo a fare.

Se questi contratti fossero rischiosi, perché mai sul mercato si trovano acquirenti?

Il problema della banca tedesca potrebbe, quindi, non essere affatto dei derivati, bensì quello più banale della redditività. Se rispetto al picco del 2008, si calcola che le banche dell’Eurozona oggi maturino profitti per il 75% più bassi, il saldo atteso per Deutsche Bank è persino peggiore: -85%. I derivati sono forse solo un’arma di distrazione di massa, utilizzata da una campagna di stampa di facile leva sulle paure degli investitori e della gente comune verso strumenti ignoti o scarsamente comprensibile. La realtà potrebbe essere molto meno oscura: Deutsche Bank non fa utili, perché come qualsiasi altra banca europea opera in un clima economico depresso e sullo sfondo di tassi di mercato ai minimi di sempre, lasciando ai creditori margini risibili. Il resto sono per lo più chiacchiere da bar, ad uso e consumo dei frequentatori di bar.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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