Mia moglie ha presentato la domanda di pensione utilizzando la quota 100, che ha già raggiunto nel mese di giugno (contributi + anzianità); e’ una dipendente statale e quindi ha 6 mesi di finestra. Siccome la domanda di dimissioni l’ha presentata nel mese di luglio e dovrebbe andare in pensione il 1/2/2020, la nuova legge di bilancio che si prevede per fine anno, potrebbe non prevedere i fondi per quota 100 per quest’altr’anno? O peggio la nuova legge di bilancio potrebbe abolire la legge di quota 100? Inoltre potrebbe rischiare di trovarsi esodata, cioè senza pensione e senza stipendio, visto che ha già dato le dimissioni? Grazie per una sua gentile risposta.
Pensione quota 100 a rischio per la crisi di governo?
Le parole di Di Maio sulla crisi di governo e sulle possibili ripercussioni sul fronte previdenziale destano dubbi e preoccupazione in chi deve accedere al pensionamento con la quota 100.
Il rischio che quota 100 possa non essere rifinanziata per il 2020 e il 2021, quindi, potrebbe esserci poiché l’Italia ha bisogno di scongiurare le clausole di salvaguardia che porterebbero, inevitabilmente, all’aumento dell’Iva dal prossimo anno, ma il rischio è abbastanza remoto visto che la misura è stata autorizzata, nell’attuale legge di Bilancio, per un triennio e, quindi, fino al 31 dicembre 2021.
In ogni caso per chi, come sua moglie, ha raggiunto i requisiti di pensionamento nel 2019 non dovrebbero esserci problemi poiché il diritto alla pensione (la misura, infatti, nel 2019 non è stata sospesa o bloccata) è stato cristallizzato nel momento in cui sono stati raggiunti i requisiti.
Nuovi esodati?
Chi ha presentato già dimissioni per raggiunti requisiti per l’accesso a quota 100, quindi, non dovrebbe avere problemi ad accedere al pensionamento con la misura e da questo punto di vista, quindi, la crisi di governo non dovrebbe creare nuovi esodati.