Ogni giorno di più, questa crisi energetica che sta riguardando l’Europa assume connotati sempre più severi. Non bastava il rincaro delle bollette di luce e gas. In queste settimane, gli automobilisti italiani sono anche alle prese con i prezzi della benzina ai massimi da anni e, in alcuni casi, a livelli record. In media, un litro della verde è salito a 1,68 euro. Nel quarto trimestre dello scorso anno, si era attestato a 1,40 euro. Il rialzo è stato su base annuale di circa il 20%.
E i carburanti sinora considerati più economici? Ebbene, il GPL è passato da 60 a 71 centesimi al litro, segnando una crescita anch’essa in area 20% su base tendenziale. Clamoroso si sta rivelando, invece, il boom del metano. Un anno fa, lo si acquistava a 98 centesimi al kg e ancora nel luglio scorso viaggiava a 1 euro al kg. Invece, in questi ultimissimi giorni il prezzo medio si è avvicinato a 1,30 euro, ma con Tamoil a praticare 1,68. In alcune stazioni di servizio nel centro-nord, addirittura, si superano i 2 euro. Non era mai successo prima. Questi numeri rendono oramai il metano il carburante più costoso in alcune realtà d’Italia.
Benzina alle stelle, c’è la crisi energetica
Cosa sta succedendo? I prezzi energetici stanno esplodendo sui mercati internazionali. Il petrolio ha toccato gli 80 dollari al barile con il Brent, salendo di quasi il 60% quest’anno e ai massimi dall’autunno del 2018. Peggio ha fatto il gas naturale, che registra un +130% in appena sei mesi. Dunque, la materia prima costa di più e stanno rincarando sia il carburante, sia le bollette di casa, sia ancora i prodotti trasportati su gomma. Se a settembre l’inflazione italiana è volata al 2,6%, è facile prevedere che a ottobre accelererà il passo.
Questa crisi energetica rischia di fermare la ripresa economica. Se le famiglie accuseranno forti rincari, probabilmente ridurranno i consumi o li aumenteranno meno di quanto avrebbero fatto con prezzi stabili. Gli automobilisti, ad esempio, potrebbero decidere di concentrare gli spostamenti per lo stretto necessario, in primis per andare a lavorare. E l’inverno deve ancora arrivare. La stagione rischia di portare novità ancora più negative per la generalità dei consumatori, man mano che la domanda di greggio e gas salirà per fronteggiare le basse temperature.