Non c’è più tempo, è allarme siccità in tutta Italia ed è necessario, ora più che mai, risparmiare acqua. Sulla scia del presidente del Veneto, Luca Zaia, anche il Friuli Venezia Giulia ha deciso di intervenire. Entro quindici giorni saranno diramate delle indicazioni univoche ai comuni più colpiti dall’emergenza.
La situazione è grave, nei prossimi giorni ci saranno solo rovesci minimi, ha spiegato Fabio Scoccimarro, l’assessore regionale all’ambiente della regione Fvg.
È necessario, quindi, iniziare subito a risparmiare acqua prima che sia troppo tardi ma come? C’è anche un servizio de Le Iene che pone l’attenzione su questo drammatico problema.
Il tema della siccità
Dopo la regione Veneto anche il Friuli Venezia Giulia ha spiegato che è necessario fin da subito provare in tutti i modi a risparmiare acqua. In ogni caso la prossima settimana ci saranno due vertici importanti, ha confermato l’assessore Scoccimarro.
Ci sarà un primo incontro con i gestori del servizio idrico per capire che provvedimenti adottare e poi verranno coinvolti i comuni interessati.
Si valuteranno, infatti, quali sono le aree più colpite dalla carenza idrica e proprio da lì partiranno le prime misure di contenimento dei consumi. Potrebbero quindi esserci anche dei razionamenti per utenze private, il tutto già dalla primavera. In netto anticipo, quindi, rispetto all’estate.
Intanto come risparmiare acqua?
Nel servizio de Le Iene, è stato intervistato il responsabile economico della Coldiretti, Lorenzo Bazzana. Ha spiegato che la situazione in Italia non è buona, ci sono state in questo periodo, infatti, il 40% in meno di precipitazioni. Il problema è che piove in modo diverso e più intenso. Scende dal cielo, infatti, una quantità d’acqua pari a quella che cadrebbe normalmente in 6-8 mesi. E infatti sempre più spesso si vedono interi territori sommersi e case distrutte.
La soluzione qual è? Andrea Minutolo, responsabile scientifico Legambiente, ha spiegato che ogni anno preleviamo 33 miliardi di metri cubi d’acqua per i nostri usi.
Gli agricoltori 4.0
C’è però chi a iniziato a risparmiare acqua in modo coscienzioso e sono gli agricoltori 4.0. Costoro utilizzano sensori di umidità in modo da poter bagnare solo dove ce n’è realmente bisogno senza che si sprechi una goccia d’acqua. Costano, però, circa 3000 euro l’uno (almeno quello dell’agricoltore intervistato) anche perché c’è dietro anche tutto un sistema per monitorare i dati e irrigare di conseguenza. Tali dati, infatti, si possono vedere e gestire tramite computer per sapere esattamente quanta acqua c’è nel terreno. Di sensori dotati di tecnologia, ha spiegato Le Iene, ce ne sono di tanti tipi e grazie ad essi si può davvero risparmiare acqua.
C’è poi chi ha installato delle cisterne per il recupero dell’acqua piovana che viene poi riutilizzata nell’irrigazione. Il meccanismo è semplice. C’è una grondaia sul tetto della serra che raccoglie l’acqua che scivola, passa attraverso i tubi che vanno a riempire i vasconi con i quali poi si bagneranno le piante. Anche l’acqua di irrigazione, poi si ricicla, viene raccolta infatti in un fosso, rilanciata con una pompa e quindi riutilizzata ancora una volta per l’’irrigazione.
Ciò è possibile perché sotto la serra di Giuliano Dradi (direttore vivaio Battistini intervistato dalla trasmissione) c’è uno strato di ghiaia e sotto ancora un telone di plastica impermeabile. L’acqua, quindi, invece di penetrare nel terreno scivola via verso dei canali. Poi verrà raccolta in un enorme vascone che nei periodi di forte siccità rappresenterà una manna dal cielo.
L’agricoltura quanto oro blu consuma?
Ricordiamo che l’agricoltura utilizza il 51% di tutto l’acqua che consumiamo per cui quello che fanno tali agricoltori e imprenditori non basta.
Si dovrebbero creare delle zone dove raccogliere l’acqua per avere un doppio vantaggio. Da una parte, si avrebbero grandi riserve per i periodi di siccità e dall’altra si eviterebbe, quando ci sono forti temporali, che l’acqua scorra via liberamente distruggendo tutto quello che incontra. Così ha fatto l’agricoltore intervistato che ha creato un invaso dal quale attinge acqua piovana, ne riesce a raccogliere 22 mila metri cubi. Grazie ad essi ha potuto bagnare 15 mila piante (fragole) e farle arrivare sane e salve al raccolto.
Si potrebbero poi utilizzare le acque reflue come spiega sempre il responsabile economico della Coldiretti. Parliamo delle acque delle fognature che vengono immesse nei depuratori, sono ottime per l’agricoltura perché ricche di sostanze fertilizzanti. Inoltre sono acque che hanno una costanza durante tutto l’anno e non hanno periodi di siccità. Si tratta dell’acqua che proviene dalle nostre case, dopo la doccia, la cottura della pasta, lo scarico del wc. Quindi è sempre disponibile perché la si utilizza in tutte le stagioni. Riutilizzandola, si potrebbe garantire il 50% del fabbisogno di acqua per l’agricoltura per tutto l’anno e in tutto il paese.
In più si dovrebbero riparare gli acquedotti che perdono il 40% di acqua, la rete infatti è vecchia per cui si creano spesso delle crepe nelle giunture.
Tutte queste soluzioni non risolveranno il problema della siccità ma lo allevieranno, almeno in parte.