Consumi reali in calo, appena in crescita la spesa pubblica
Passiamo ai consumi delle famiglie. Oggi rappresentano il 61,7% del pil, in aumento dal 59,2% di 10 anni fa. Sembrerebbe un controsenso, dato che si parla da anni di crisi dei consumi. In realtà, si consideri che la loro crescita reale, al netto dell’inflazione, è stata negativa di oltre il 2%. In valore nominale e assoluto, sono aumentati, invece, di oltre 100 miliardi.
Meglio è andata sul fronte della spesa pubblica (austerità, questa sconosciuta!). Essa è passata da meno del 47% a oltre il 50% del pil, crescendo in valore assoluto di quasi 110 miliardi e in percentuale di circa il 15%, anche se in valore reale è quasi rimasta ferma, segnando un +2%.
Boom di esportazioni, importazioni stabili
Infine, le esportazioni. Sono il vero orgoglio della nostra economia, dato che nel 2016 sono risultate di 51,6 miliardi superiori alle importazioni. Dieci anni fa, erano inferiori a queste ultime dello 0,6% del pil, per cui siamo passati da un saldo negativo di circa 6 miliardi a uno positivo di oltre il 3%. A fronte di un boom delle esportazioni di quasi 60 miliardi (+16%), le importazioni sono persino lievemente diminuite nel decennio, segno che l’avanzo è dovuto più che altro alla crisi dei consumi interni, che spinge famiglie e imprese a tagliare gli acquisti anche dall’estero.
Riassumendo, a fronte di un incremento nominale del pil di 105 miliardi dal 2007 ad oggi, i consumi sono cresciuti di oltre 100 miliardi, così come la spesa pubblica, mentre le esportazioni nette sono aumentate di una sessantina di miliardi, quando gli investimenti hanno segnato un crollo di quasi 70 miliardi. Al netto dell’inflazione, la performance migliore l’hanno segnata, comunque, le esportazioni. (Leggi anche: E-commerce, grande opportunità per made in Italy)