Dramma occupazione in cifre: la crisi manda in fumo 3,5 milioni di posti di lavoro

Con la crisi dell'economia, l'Italia ha bruciato in 8 anni 3,5 milioni di posti di lavoro. Dati impressionanti certificati da Confindustria. Il Jobs Act ha fatto bene, ma serve la crescita.
8 anni fa
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Senza crescita, Jobs Act non può fare di più

Sempre per Confindustria, quest’anno il tasso di disoccupazione medio sarà dell’11,5%, scendendo di poco all’11,2% nel 2017. Entro la fine del prossimo anno, il numero degli occupati dovrebbe salire a 23,9 milioni di unità, ma restando di 1,28 milioni al di sotto del livello pre-crisi, in risalita di 730.000 unità rispetto al 2013, quando è stato toccato il punto più basso con la crisi.

D’altronde, Confindustria ha parlato chiaro: di questo passo, torneremo ai livelli di ricchezza pre-crisi solo nel 2028, cioè dopo ben 21 anni, quando già ne abbiamo persi ad oggi una quindicina dall’inizio del Millennio, non crescendo, contrariamente alle altre economie europee.

Con il Jobs Act sono stati creati 430.000 posti di lavoro, di cui l’80% a tempo indeterminato. Un mezzo miracolo in tempi di crescita zero, ma nemmeno la migliore legge del mondo potrebbe fare di più, se la produzione non cresce. D’ora in avanti rischiamo una pericolosa inversione di tendenza (leggi anche: Crisi lavoro, numeri sotto governo Renzi)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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