Il Sudeban, l’autorità di sorveglianza sulle istituzioni finanziarie in Venezuela, ha imposto un drastico limite ai prelievi di contante presso gli sportelli delle banche o agli ATM. Ciascun cliente non potrà ritirare dal suo conto corrente più di 10.000 bolivar al giorno, che al cambio fisso ufficiale sarebbero 1.000 dollari, ma stando alle quotazioni vigenti sul mercato nero, ritenute di gran lunga molto più prossime alla realtà, farebbero appena 5,12 dollari. I prelievi possono ammontare a un numero massimo di 4 al giorno, ma complessivamente non potranno superare, appunto, la somma di 10.000 bolivar.
E’ l’ultimo dramma di un paese che si avvia da mesi a una lenta morte per agonia. La decisione dell’authority è dovuta al boom di prelievi di contante, che si sarebbe registrato il martedì scorso, facendo impensierire le istituzioni politiche e finanziarie locali, che temono il tracollo definitivo con il crac delle banche. (Leggi anche: Crisi Venezuela, bolivar crolla del 20% in 7 giorni)
Inflazione a 3 cifre e attesa a 4 cifre nel 2017
Ponendo un limite al contante prelevabile, i venezuelani non avranno né la possibilità di fare la spesa a sufficienza per sfamarsi (anche se gli scaffali dei negozi sono ormai vuoti da molto tempo), né di mettere al sicuro i loro risparmi, magari comprando oro o dollari al mercato nero, che è anche un obiettivo secondario di questa misura.
Dal 15 dicembre prossimo, saranno ritirate le banconote in circolazione con altre di nuova emissione, evidentemente nella speranza che ciò possa far recuperare un minimo di fiducia in una moneta, che solo quest’anno avrebbe perso del tutto potere d’acquisto, vista la crescita dei prezzi intorno al 700%, mentre per l’anno prossimo si prevede un’esplosione dell’inflazione fino al 3.000%. Le stime sono ormai molto divergenti, ma tutte a 4 cifre. (Leggi anche: Venezuela sprofonda nell’iperinflazione)