Crisi Venezuela, riserve al limite e la fame mette tutti a dieta

Le riserve valutarie in Venezuela sono scese a livelli poco sostenibili, rendendo impossibili le importazioni. E la fame dilagante fa dimagrire gli abitanti.
8 anni fa
2 minuti di lettura

C’è fame e il popolo venezuelano perde peso

La situazione è drammatica. Nel paese manca di tutto, non si riesce a fare la spesa e si è costretti ogni giorno a lunghe ore di fila davanti ai supermercati per avere almeno la speranza di trovare qualche prodotto indispensabile per cucinare. Secondo il Venezuela Living Conditions Survey, l’81% delle famiglie vivrebbe in condizioni di povertà, percentuale salita dal 75,6% del 2015. E il 74,3% della popolazione avrebbe perso mediamente 8,3 chili di peso nel 2016, a causa della malnutrizione.

Ben un terzo della popolazione, ovvero 9,6 milioni di persone, mangerebbe fino a un massimo di due volte al giorno.

Se i prezzi del petrolio dovessero indebolirsi o se la produzione nazionale dovesse continuare a diminuire, com’è accaduto negli ultimi tempi per via degli scarsi investimenti effettuati dalla compagnia statale PDVSA, la crisi delle riserve diverrebbe ancora più drammatica, rendendo quasi obbligata la via del default, che Caracas ha ad oggi evitato a ogni costo, anche accettando l’idea che gran parte dei propri cittadini dimagrisca non per scelta, bensì per fame. In alternativa, il governo di Nicolas Maduro dovrebbe almeno accettare la svalutazione del bolivar, che al cambio ufficiale vale ancora 430 volte il suo tasso di mercato. (Leggi anche: Crisi Venezuela, perché Maduro si ostina a non dichiarare default?)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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