Cristallizzazione diritto quota 100: chiariamo i dubbi

Facciamo chiarezza sulla cristallizzazione del diritto di pensione con la quota 100 rispondendo ai dubbi di un nostro lettore.
6 anni fa
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pensione

Buongiorno,

le sarei grato se mi aiutasse a chiarire dei dubbi riguardo alla cristallizzazione  del diritto di accesso alla pensione.

A marzo del 2021 compirò 62. A settembre del 2020 avrò maturato 38 anni di contributi per cui al compimento dei 62 anni raggiungerei i requisiti per l’accesso alla pensione con quota 100. Vengo alle domande.

  • Posso fare in modo che il diritto venga cristallizzato al 31-12-2021 o automaticamente avviene nell’istante in cui raggiungo i requisiti? 
  • Nel caso in cui venisse cristallizzato al raggiungimento dei requisiti (al compimento dei 62 anni e 38 di contributi) quindi magari a marzo – aprile del 2021, se dovessi continuare a lavorare fino al 31 dicembre 2021, gli ulteriori contributi andrebbero a contribuire a una migliore rivalutazione delle pensione?
  • Inoltre, sia nel caso in cui venisse cristallizzata al compimento dei requisiti o nel caso potessi scegliere io il momento in cui cristallizzarla (es. il 31-12-2021), se decidessi di continuare a lavorare per ulteriori 6 mesi del 2022, gli eventuali mesi successivi alla cristallizzazione contribuirebbero anch’essi alla migliore rivalutazione della pensione?
  • Ultima domanda: dopo la cristallizzazione posso decidere di lasciare in qualsiasi momento senza attendere le finestre e nel caso da quale momento (dopo quanto)  avrei diritto a riscuotere l’assegno pensionistico?

Grazie

Cordiali saluti.

Cristallizzazione diritto alla pensione

La cristallizzazione del diritto alla pensione permette di accedere alla misura pensionistica precedentemente raggiunta anche in un periodo successivo senza che interventi normativi possano intervenite a modificarne requisiti di accesso o validità.

Per rispondere alle domande del lettore, quindi,

  1. il diritto alla pensione si cristallizza in automatico nel momento che si raggiungono i requisiti di accesso, nel suo caso, quindi al compimento dei 62 anni di età (poiché i 38 anni di contributi li raggiunge prima);
  2. i contributi versati, una volta raggiunti i requisiti d’accesso alla quota 100, si aggiungono, naturalmente, al montante contributivo sul quale sarà calcolato l’assegno pensionistico.
    Se si continua, quindi, a lavorare una volta raggiunti i requisiti tutti i contributi in più versati serviranno a migliorare l’assegno pensionistico. Questo è valido anche per eventuali contributi versati successivamente al 31 dicembre 2021 (la data di scadenza della quota 100, infatti, è riferita solo come termine per il raggiungimento dei requisiti di accesso alla misura ma non per l’accesso al pensionamento).
  3. Per quel che riguarda la finestra di attesa quello che ipotizza è giusto ma solo se non è un dipendente della pubblica amministrazione, per i dipendenti pubblici, infatti, è obbligatorio un preavviso di 6 mesi al datore di lavoro. Se è un dipendente privato non è necessaria l’attesa della finestra dei 3 mesi ma solo il periodo di preavviso dovuto al proprio datore di lavoro in base al proprio CCNL.

Per approfondire leggi anche: Pensione Quota 100 dopo il 2021 con la cristallizzazione del diritto

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