Croazia: i titoli di stato rendono il doppio dei BTP

Investendo in Croazia si ottengono interessi maggiori. Nonostante il rating sia più basso di quello italiano, il rischio è contenuto
10 anni fa
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Investire in obbligazioni in euro croate? Perché no. La Croazia è tornata recentemente e con successo sul mercato obbligazionario europeo. Approfittando del momento favorevole dei mercati, Zagabria si è riuscita a rifinanziare il suo debito pubblico con una emissione da 1,5 miliardi di euro dimezzando i costi rispetto a soli 2 anni fa. I rendimenti dei bond croati, nonostante il rallentamento della crescita economica del paese, erano già iniziati a scendere velocemente lo scorso anno e ora sembra si siano stabilizzati intorno al 3%. Il paese, che è nell’Unione Europea dal 2013, gode di rating “non investment grade” che le agenzie internazionali classificano come BB per S&P e Fich e come Ba1 per Moody’s, due gradini in meno rispetto alle valutazioni dell’Italia, i cui BTP decennali però rendono meno della metà rispetto agli analoghi titoli statali croati.

  Obbligazioni Croazia tasso fisso 3% 2015   Il nuovo bond Croazia (XS1117298916) è stato venduto a investitori istituzionali per 1,5 miliardi di euro al prezzo di 97,845. Considerando che l’obbligazione stacca una cedola fissa del 3% e ha durata decennale, il rendimento finale che ne è scaturito è del 3,26%. Il titolo, negoziabile presso la borsa del Lussemburgo dal 11 marzo 2015, è trattabile per importi minimi di 100.000 euro con multipli aggiuntivi di 1.000. Tuttavia sul mercato grigio Otc è scambiabile intorno a 97,75. Il rendimento – osservano gli analisti – si è infatti subito adeguato agli altri bond della Croazia quotati. L’obbligazione Croazia 3,875% 2022 (XS1028953989 ) che scade due anni prima rende il 2,94%. Più generosi i rendimenti in dollari (USD) con il Croazia 6% 2024 (US226775AG97) che offre uno yield del 4,50% fino al 2024. Il regime fiscale sulle obbligazioni croate segue quello dei Btp italiani al 12,50%.   Croazia, torna a crescere il settore bancario   [fumettoforumright]Nonostante il rallentamento economico, la Croazia sembra stia trovando la strada della crescita grazie a un rinvigorito settore bancario. Le banche  in Croazia hanno realizzato nel 2014 un profitto lordo, prima della tassazione, di 336 milioni di euro, più del doppio rispetto all’anno precedente.
Lo mostrano i dati della Banca Nazionale Croata (Hnb) diffusi pochi giorni fa a Zagabria per le 28 banche che operano in Croazia. La crescita su base annua è di 200 milioni di euro, ovvero del 148 per cento. Il valore complessivo del patrimonio mobile, immobile e finanziario del settore è rimasto però quasi invariato, e ammonta a 51 miliardi di euro. Ai primi due posti si sono riconfermate le due banche in mani italiane. La Zagrebacka banka, parte del gruppo Unicredit, ha realizzato un profitto lordo di 136 milioni di euro (+156%), mentre la Privredna banka, gruppo Intesa, ha dichiarato 106 milioni di profitto, il 7 per cento in più. Sono nove le banche che dichiarano perdite, di circa 105 milioni di euro, in primo luogo la Hrvatska postanska banka, in mani pubbliche e in via di privatizzazione

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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