“La globalizzazione è stata per il capitalismo una tappa decisiva sulla strada della scomparsa di ogni limite. Infatti permette di investire e disinvestire dove si vuole e quando si vuole, in spregio degli uomini e della biosfera“, afferma Serge Latouche.
Grazie alle nuove tecnologie abbiamo la possibilità di comunicare con chiunque, in qualsiasi momento e da ogni angolo del pianeta Terra.
Un modus operandi che si estende ai contesti più disparati, come quello della raccolta fondi. Proprio in tale ambito giungono importanti novità per quanto riguarda il crowdfunding, grazie alle nuove regole europee volte a favorire una maggior trasparenza sugli investimenti.
Nuovo regolamento al via dal 10 novembre 2023
A partire dal prossimo 10 novembre farà il suo debutto il nuovo regolamento sul crowdfunding grazie al quale si darà il via ad un mercato unico europeo per la raccolta di capitali. Questo avverrà perché, come si evince dalla delibera Consob numero 22720:
“È approvato l’unito regolamento in materia di servizi di crowdfunding recante disposizioni attuative del regolamento (UE) 2020/1503 sui fornitori di servizi di crowdfunding alle imprese e degli articoli 4-sexies.1 e 100-ter del TUF”.
Entrando nei dettagli, i portali di settore dovranno rispettare determinate regole di trasparenza. In particolare gli operatori di crowdfunding dovranno avere un’apposita autorizzazione europea e predisporre delle schede contenenti i dettagli sugli investimenti. Stando al nuovo regolamento, a partire dal 10 novembre potranno operare solamente le piattaforme in regola con la normativa europea. A essere interessate da tali novità saranno le varie piattaforme di equity e lending crowdfunding che potranno presentare richiesta di autorizzazione presso qualsiasi Stato aderente all’UE. Una volta ottenuto riscontro positivo potranno iniziare la raccolta di capitale sia in Italia che negli altri Paesi dell’Unione europea.
Crowdfunding, le nuove regole europee: trasparenza sugli investimenti
I portali di crowdfunding autorizzati in base alla normativa nazionale possono continuare ad esercitare tranquillamente fino al 10 novembre 2023.
- disposizioni generali e modalità di trasmissione della richiesta di autorizzazione alla Consob;
- procedimento di autorizzazione come fornitore di servizi di crowdfunding e di revoca dell’autorizzazione;
- obblighi informativi dei portali nei confronti della Consob;
- comunicazioni di marketing;
- obblighi di coloro che forniscono servizi di crowdfunding.
Soffermandosi sugli obblighi informativi a capo dei soggetti che offrono servizi di crowdfunding anche alle srl, come si legge sul sito della Consob, in un’ottica di maggiore trasparenza:
“1. I fornitori di servizi di crowdfunding autorizzati ai sensi dell’articolo 4-sexies.1 del TUF forniscono ai potenziali investitori la scheda contenente le informazioni chiave sull’investimento di cui agli articoli 23 e 24 del regolamento (UE) 2020/1503 rendendola contestualmente disponibile alla Consob, secondo le modalità specificate con apposite istruzioni operative.
2. La scheda contenente le informazioni chiave sull’investimento è redatta in lingua italiana”.
Importanti cambiamenti in vista, quindi, per le piattaforme di crowdfunding che a partire dal mese di novembre dovranno fare i conti con le nuove regole europee, facilmente reperibili sul sito della Consob.