La crisi si aggrava e a Cuba la benzina di maggiore qualità si può comprare solamente in dollari da ieri. L’annuncio è stato dato da Cupet e la compagnia statale Cimex, che gestiscono alcune stazioni di servizio sull’isola. Il ministro per l’Energia, Vicente de La O Levy, ha giustificato la misura con la necessità di eliminare le lunghe code davanti ai distributori. Fatto sta che il solco tra chi può accedere alla valuta americana e chi riceve solamente pagamenti in pesos cubani si va allargando a discapito dei secondi.
Benzina a Cuba scarseggia per basse importazioni
L’economia cubana è in condizioni molto critiche. Le riserve valutarie scarseggiano e le importazioni arrivano con il contagocce, mentre la produzione domestica resta bassa e insufficiente a soddisfare i consumi. Quei pochi beni acquistati dall’estero fronteggiando un’elevata domanda, ma perlopiù vengono venduti in dollari.
Nessuno si fida più della valuta locale, che ha perso nei fatti quasi il 100% del suo valore contro il dollaro negli ultimi quattro anni. Il cambio era di 1:1 fino alla riforma monetaria di inizio 2021, mentre adesso servono ben 340 pesos per 1 dollaro sul mercato informale.
Blackout frequenti e fine delle razioni
La benzina in dollari a Cuba non è l’unica novità che emerge da questa crisi devastante. A causa dei frequenti blackout, che in alcune zone dell’isola possono arrivare a 20 ore al giorno, molte famiglie stanno preferendo cucinare ricorrendo al carbone. Come se non bastasse, il Ministero per il Commercio Interno ha ammesso dopo mesi di insinuazioni che il governo ritiene impossibile continuare a distribuire i “mandados”, i beni di prima necessità e prodotti per l’igiene a prezzi sussidiati.
Già dalla fine di dicembre in metà dell’isola non sono più inviate le razioni di riso, mentre le consegne di altri generi alimentari sono state ridotte. La conseguenza è che nel primo mese e mezzo di quest’anno il prezzo del riso è esploso del 30%, quello dell’olio del 20% e della carne di pollo del 15%. Il guaio è che già prima le famiglie non potevano granché permettersi l’acquisto di un paniere alimentare. Secondo gli analisti indipendenti, servirebbero 3 salari minimi o 5 pensioni minime per fare la spesa.
Isola a rischio nuove sanzioni USA
Come dicevamo, i beni venduti in dollari sono maggiormente disponibili sul mercato, anche se a poterseli permettere è una minoranza di cittadini. Trattasi di coloro che riescono a ricevere pagamenti in valute straniere, perlopiù attivi nel settore turistico. Tutti gli altri sono costretti a pagare in pesos o, in alternativa, a comprare dollari al mercato nero a tassi di cambio altissimi. Il peggio può arrivare con le possibili nuove sanzioni dell’amministrazione Trump. C’è aria di stretta sui viaggi degli americani a Cuba.
Nel corso del primo mandato il presidente Donald Trump aveva comminato 240 misure punitive contro l’isola, includendola nella lista degli stati che sponsorizzano il terrorismo. L’amministrazione Biden, a pochi giorni dalla fine del mandato, ha eliminato quest’ultima misura. L’Avana spera di non finire nel mirino della Casa Bianca e sta già cambiando approccio.
La linea ufficiale è ora che il regime non rientri tra le priorità della nuova amministrazione. Una grossa novità sul piano verbale, visto che la crisi viene giustificata a causa del “bloqueo” americano.
Benzina in dollari a Cuba altro segno del collasso economico
La dittatura comunista guarda quasi con soddisfazione al fatto che l’attenzione di Trump sia rivolta in questa fase all’Ucraina e al Medio Oriente. Non potrebbe permettersi nuove sanzioni, rischiando di esacerbare il già diffuso malcontento tra gli abitanti e che ormai viene ostentato senza grosse remore. La dollarizzazione dell’economia è l’esatto contrario di quello che il presidente Miguel Diaz-Canel a parole vorrebbe fare. Il Paese è in ginocchio, impossibilitato a comprare beni dall’estero, con una produzione interna al collasso e un’inflazione altissima. La vendita della benzina in dollari rappresenta la volontà del governo di mitigare la domanda, al contempo stabilizzando i prezzi. Ma accrescerà le differenze tra cubani e anche il risentimento verso lo stato.