In attesa di conoscere i possibili sviluppi degli incontri Governo-sindacati, Draghi potrebbe avere un asso nella manica per iniziare ad accontentare le richieste dei sindacati e creare una maggiore armonia nel prosieguo del confronto.
Infatti, il Governo potrebbe essere propenso a rivedere in positivo i paletti sul cumulo tra pensione di vecchiaia e redditi da lavoro.
Ecco cosa potrebbe accadere.
Cumulo pensione e reddito da lavoro: l’attuale situazione
Dal 1° gennaio 2001, le pensioni di vecchiaia, le pensioni di anzianità e le pensioni/assegni di invalidità, liquidate con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente (Fonte portale Inps).
Il cumulo per le pensioni di vecchiaia
Dal 1° gennaio 2009, relativamente alle pensioni liquidate interamente con il sistema contributivo:
- sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni di vecchiaia anticipate liquidate con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni;
- sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni di vecchiaia liquidate a soggetti con età pari o superiore a 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne.
Tale previsione è contenuta nell’art.19 del D.L. 112/2018.
Sempre dal 1° gennaio 2009, sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni dirette conseguite nel regime contributivo in via anticipata rispetto ai 65 anni per gli uomini e ai 60 anni per le donne a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima nonché della gestione separata di cui alla legge 8 agosto 1995, n. 335, a condizione che il soggetto abbia maturato i requisiti di cui all’articolo 1, commi 6 e 7 della legge 23 agosto 2004, n. 243, fermo restando il regime delle decorrenze dei trattamenti disciplinato dall’articolo 1, comma 6, della predetta legge n.
L’incumulabilità della pensione con i redditi da lavoro non incide sul requisito della cessazione del rapporto di lavoro dipendente che deve sempre sussistere per l’accesso al pensionamento di vecchiaia, di vecchiaia supplementare, di anzianità e anticipata. Non è necessaria, invece, la cessazione dell’attività di lavoro autonomo.
Si veda a tal fine la circolare Inps, n°108/2008.
I limiti ancora in essere
I limiti alla cumulabilità della pensione con i redditi da lavoro permangono per:
- le pensioni di invalidità e gli assegni di invalidità di importo superiore al trattamento minimo liquidati con meno di 40 anni di contribuzione, e in presenza di reddito da lavoro dipendente che superi il trattamento minimo annuo;
- le pensioni di invalidità e gli assegni di invalidità di importo superiore al trattamento minimo liquidati con meno di 40 anni di contribuzione, con decorrenza successiva al 31 dicembre 1994, e in presenza di reddito da lavoro
- autonomo che superi il trattamento minimo annuo;
- le pensioni di anzianità liquidate a favore di lavoratori che trasformano il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
Non sono rilevanti ai fini della cumulabilità della pensione: i redditi derivanti da attività svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili promosse da enti locali ed altre istituzioni pubbliche e private; le indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace, di giudici onorari aggregati e di giudice tributario; le indennità e i gettoni di presenza di cui all’articolo 82, commi 1 e 2, del Testo Unico enti locali percepiti dagli amministratori locali; tutte le indennità comunque connesse a cariche pubbliche elettive e, quindi, ad esempio, le indennità per i presidenti e i membri dei consigli regionali, quelle dei parlamentari nazionali ed europei.
Cosa potrebbe cambiare con la riforma?
Il Governo potrebbe essere propenso a rivedere in positivo i paletti sul cumulo tra pensione di vecchiaia e redditi da lavoro.
Novità potrebbero uscire fuori nelle prossime settimane.