Cumulo, ricongiunzione, totalizzazione contributi: come arrivare alla pensione

Per chi ha versato contributi a più enti previdenziali, esistono tre strumenti chiave per unificarli: cumulo, ricongiunzione e totalizzazione
3 giorni fa
3 minuti di lettura
riscatto contributi pensione
Foto © Licenza Creative Commons

Nel corso della vita lavorativa, capita spesso di contribuire a più enti previdenziali, specialmente in caso di cambi di lavoro o di gestione di attività diverse. Questo può generare situazioni in cui i contributi previdenziali sono sparsi in più casse, creando la necessità di unificarli per ottenere una pensione unica e più agevole. Fortunatamente, il sistema pensionistico italiano offre diverse soluzioni per affrontare questa situazione: il cumulo contributivo, la ricongiunzione e la totalizzazione dei contributi.

Questi strumenti consentono di consolidare i contributi versati in enti differenti, facilitando l’accesso alla pensione.

Anche se la finalità è la stessa, ossia la pensione, esistono differenze tra i tre istituti.

Cumulo contributivo: unificazione gratuita per una pensione unica

Il cumulo contributivo (da non confondere con il supplemento pensione) è uno degli strumenti più recenti introdotti per favorire la somma dei contributi accumulati in diverse gestioni previdenziali. Questa opzione, disponibile dal 1° gennaio 2017 grazie alla Legge di stabilità del 2017 (art. 1, commi 195-198, Legge n. 232/2016), ha rappresentato un passo in avanti nella semplificazione del sistema pensionistico.

Il cumulo permette di riunire i contributi versati presso enti diversi senza costi aggiuntivi per il lavoratore. A differenza di altre opzioni, come la ricongiunzione, non comporta il pagamento di alcun onere. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e coloro che hanno avuto esperienze lavorative frammentate in diversi settori.

L’obiettivo del cumulo è quello di consentire al lavoratore di sommare i contributi e ottenere una pensione unica, calcolata sulla base dei periodi versati in ciascun ente. L’importo finale della pensione sarà quindi il risultato della somma delle diverse quote maturate nelle varie gestioni. Tuttavia, è importante sottolineare che le regole di calcolo della pensione possono variare a seconda dell’ente previdenziale di appartenenza.

Ricongiunzione contributi per una pensione omogenea

La ricongiunzione dei contributi rappresenta un’altra soluzione disponibile per unificare i periodi contributivi accumulati in più casse previdenziali.

Tuttavia, a differenza del cumulo, la ricongiunzione prevede il trasferimento completo dei contributi da un ente previdenziale all’altro. Questo significa che tutti i contributi versati in una gestione vengono trasferiti in un’unica cassa, dove verrà calcolata la pensione.

Il vantaggio della ricongiunzione è che permette di avere una pensione basata su un’unica gestione previdenziale, senza dover sommare quote provenienti da diverse casse. Questa operazione può essere particolarmente utile per chi desidera ottenere una pensione più omogenea, poiché il calcolo avverrà secondo le regole di un solo ente previdenziale.

Va però sottolineato che la ricongiunzione, a differenza del cumulo, non è gratuita. Infatti, il lavoratore è tenuto a sostenere dei costi per effettuare il trasferimento dei contributi. Gli importi da pagare possono variare in base a diversi fattori, tra cui il periodo di contribuzione e la differenza tra le aliquote applicate dai vari enti previdenziali.

Inoltre, è importante ricordare che la ricongiunzione non permette il trasferimento parziale dei contributi: tutti i contributi devono essere trasferiti interamente nella nuova gestione.

Totalizzazione contributi: somma dei periodi per la pensione Completa

La totalizzazione contributiva è un ulteriore strumento che consente di unificare i periodi di contribuzione versati presso diverse casse previdenziali. A differenza della ricongiunzione, la totalizzazione non comporta il trasferimento dei contributi da un ente all’altro, ma prevede la somma dei periodi contributivi per il calcolo della pensione.

Questa opzione è stata introdotta dal decreto legislativo n. 42 del 2 febbraio 2006 e si rivolge a tutti i lavoratori che hanno versato contributi in più gestioni previdenziali. Con la totalizzazione, il lavoratore ha la possibilità di sommare i periodi di contribuzione non coincidenti, purché abbia maturato almeno tre anni di contributi in ciascuna gestione coinvolta.

La pensione ottenuta tramite la totalizzazione è calcolata sulla base dei periodi versati in ciascun ente, ma la particolarità di questo strumento è che permette di accedere alla pensione con il sistema contributivo, anche se parte dei contributi sono stati versati con il sistema retributivo.

Ciò può essere particolarmente vantaggioso per chi ha contributi in gestioni differenti e desidera sfruttare al meglio i periodi non coincidenti.

Tuttavia, uno svantaggio della totalizzazione rispetto al cumulo è che richiede che i periodi contributivi non si sovrappongano. Inoltre, anche se non comporta costi per il lavoratore, il processo può richiedere tempi più lunghi rispetto al cumulo o alla ricongiunzione.

Quale strumento scegliere? Una scelta basata su esigenze specifiche

La scelta tra cumulo, ricongiunzione e totalizzazione dipende da vari fattori, come la situazione lavorativa individuale, gli enti previdenziali coinvolti e l’importo dei contributi versati.

Il cumulo contributivo rappresenta la soluzione più flessibile e accessibile, soprattutto per chi desidera sommare i contributi senza costi aggiuntivi. È ideale per lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno versato contributi in diverse casse e vogliono accedere a una pensione unica senza dover sostenere spese per il trasferimento dei contributi.

La ricongiunzione, invece, è indicata per chi desidera ottenere una pensione calcolata interamente secondo le regole di un solo ente previdenziale, anche se questo comporta il pagamento di un costo. È una scelta adatta a coloro che preferiscono una pensione uniforme, senza la somma di quote provenienti da enti diversi.

Infine, la totalizzazione è una buona opzione per chi ha versato contributi in gestioni diverse e non vuole affrontare costi aggiuntivi. Tuttavia, richiede che i periodi contributivi non siano sovrapposti e può essere soggetta a tempi di elaborazione più lunghi.

Riassumendo…

  • Il cumulo unisce i contributi in diverse gestioni senza costi per una pensione unica.
  • La ricongiunzione trasferisce completamente i contributi a un ente, ma comporta costi per il lavoratore.
  • La totalizzazione somma i contributi non coincidenti, permettendo l’accesso alla pensione contributiva.
  • Il cumulo è ideale per chi vuole una pensione unica senza pagare per il trasferimento.
  • La ricongiunzione offre una pensione omogenea con un unico ente, ma richiede un pagamento.
  • La totalizzazione non trasferisce contributi, ma può richiedere tempi più lunghi rispetto al cumulo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Autotutela Agenzia delle Entrate: cos’è e come funziona

Societe Generale: Certificate con Airbag su Banche Italiane
Articolo seguente

Certificate con Airbag su Banche Italiane