Da 3912 a 3930: la guida ai codici tributo per il saldo IMU 2024

Con il saldo IMU 2024 in scadenza il 16 dicembre, è fondamentale usare correttamente i codici tributo IMU nel Modello F24
2 ore fa
2 minuti di lettura
codici tributo imu
Foto © Investireoggi

Con l’avvicinarsi del 16 dicembre 2024, termine ultimo per il pagamento del saldo IMU (Imposta Municipale Unica), è fondamentale comprendere l’importanza di compilare correttamente il Modello F24, prestando particolare attenzione ai codici tributo IMU .

Questi codici rappresentano l’elemento chiave per garantire che i pagamenti vengano attribuiti correttamente alle diverse tipologie di proprietà, evitando errori che potrebbero causare disguidi o sanzioni.

Presentare il modello F24 per il saldo IMU 2024

Il Modello F24 è il principale strumento per il versamento dell’IMU e deve essere generalmente inviato in modalità telematica.

Tuttavia, esistono alcune eccezioni per i contribuenti privi di partita IVA:

  • presentazione cartacea: è consentita esclusivamente in assenza di compensazioni di crediti. In questo caso, il modello F24 per il versamento IMU può essere presentato tramite posta o presentato direttamente in banca;
  • pagamento IMU tramite bollettino postale: anche questa opzione è riservata ai non titolari di partita IVA, purché non vi siano crediti da compensare.
    Queste modalità alternative, sebbene limitate, offrono una maggiore flessibilità per i cittadini che non combattono nel regime IVA.

Codici tributo IMU: la chiave per un pagamento corretto

Un aspetto cruciale del pagamento dell’IMU è l’indicazione dei corretti codici tributo IMU . Questi codici variano a seconda della tipologia di immobile e rimangono invariati rispetto a quelli utilizzati per l’acconto del 17 giugno. Di seguito, i principali codici tributo:

  • 3912: abitazioni principali di lusso e relative pertinenze (categorie catastali A1, A8, A9).
  • 3914: terreni agricoli.
  • 3916: aree edificabili.
  • 3918: altri fabbricati.
  • 3925: immobili a uso produttivo classificazione nel gruppo catastale D (quota destinata allo Stato).
  • 3930: immobili a uso produttivo nel gruppo catastale D (quota spettante al comune).

La corretta selezione del codice tributo garantisce che il pagamento venga attribuito all’immobile specifico, contribuendo alla trasparenza e alla regolarità del processo fiscale.

Esenzioni per le abitazioni principali

Non tutte le abitazioni sono soggette all’imposta. Infatti, le abitazioni principali non di lusso sono esenti dal pagamento IMU.

Questo significa che il codice tributo 3912 viene applicato esclusivamente alle abitazioni di lusso, riconducibili alle categorie catastali A1, A8 e A9.

Questa distinzione riflette una politica fiscale mirata a garantire che le proprietà di maggior valore contribuiscano in misura adeguata al bilancio comunale e statale.

Ravvedimento operoso senza codici tributo IMU

Nel caso di ritardi nei versamenti, il cosiddetto ravvedimento operoso (art. 13 D. Lgs. n. 13/1997) consente di regolarizzare la propria posizione pagando l’imposta dovuta, maggiorata di sanzioni e interessi.

È importante sottolineare che, in questi casi, non si utilizzano codici tributi separati per sanzioni e interessi. Tali somme vengono, invece, versate insieme all’imposta originaria utilizzando il codice tributo relativo alla tipologia di immobile.

Quindi se, ad esempio, il sig. Franceso, con riferimento a una sua seconda casa omette il saldo in scadenza il 16 dicembre e l’importo omesso è pari a 400 euro, a cui si aggiunge sanzione di 10 euro e interessi di 1 euro, l’importo complessivo da versare pari a 411 euro va interamente sotto il codice tributo 3918.

Immobili del gruppo D: una gestione particolare

Gli immobili classificati come D, destinati ad usi produttivi, richiedono un’attenzione particolare per quanto riguarda i codici tributo. Questo perché il pagamento dell’IMU per tali proprietà è suddiviso nella dovuta citazione:

  • una parte viene versata al comune di appartenenza dell’immobile, utilizzando il codice tributo 3930;
  • l’altra parte è destinata allo Stato e deve essere versata tramite il codice tributo 3925.

Questa distinzione è necessaria per assicurare una corretta distribuzione delle risorse fiscali tra l’amministrazione locale e quella centrale, riflettendo l’importanza strategica di queste proprietà nel sistema produttivo nazionale. Ecco, perché sono previsti due distinti codici tributo IMU.

Riassumendo…

  • Scadenza IMU 2024: pagamento saldo entro il 16 dicembre compilando correttamente il Modello F24.
  • Modalità di pagamento: telematica obbligatoria; cartacea e bollettino solo per non titolari di partita IVA e senza crediti compensati.
  • Codici tributo: essenziali per attribuire correttamente i versamenti alle varie categorie immobiliari.
  • Esenzioni: abitazioni principali non di lusso esenti; codice 3912 solo per abitazioni di lusso.
  • Ravvedimento operoso: sanzioni e interessi sommati all’imposta con lo stesso codice tributo.
  • Immobili produttivi (D): pagamenti suddivisi tra comune e Stato con codici tributo 3925 e 3930.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Bond Illimity in caduta libera
Articolo precedente

Bond Illimity in ripresa dai minimi, ma resta in caduta libera insieme alle azioni

panettoni
Articolo seguente

Panettoni e Pandori, guardate quanto spendono gli italiani