Dal 730 al bollo auto: organizzare i documenti da buttare dopo dicembre

Dicembre è anche il momento ideale per iniziare a fare ordine: ecco quando cestinare documenti (fiscali) archiviati.
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buttare documenti
Foto © Investireoggi

Con l’arrivo di dicembre, il mese simbolico dei bilanci, emerge la necessità di fare ordine nella propria vita, inclusi gli archivi domestici e lavorativi. Questo è il momento ideale per liberarsi di vecchie scartoffie e documenti ormai inutili, creando uno spazio più ordinato per affrontare l’anno nuovo.

Ma quali documenti possiamo eliminare e quali, invece, vanno ancora conservati? Per evitare errori, è essenziale conoscere i tempi di conservazione richiesti dalla normativa.

Vediamo insieme come procedere in modo sistematico, concentrandoci soprattutto sui criteri per cestinare documenti come dichiarazioni fiscali, ricevute di pagamento e altre carte amministrative.

Dichiarazioni dei redditi: quando è il momento di liberarsene?

Uno dei faldoni più voluminosi che spesso occupano spazio inutile riguarda le dichiarazioni dei redditi, come il Modello 730 o il Modello Redditi. Questi documenti vanno conservati per un periodo ben definito: fino alla scadenza del termine entro cui l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli.

La regola generale prevede che tali documenti siano tenuti fino al 31 dicembre del 5° anno successivo alla loro presentazione. Ad esempio:

  • il Modello 730/2024 (anno d’imposta 2023) dovrà essere conservato fino al 31 dicembre 2029;
  • il Modello 730/2019 (anno d’imposta 2018), invece, potrà essere cestinato a partire dal 1° gennaio 2025, poiché il termine di accertamento sarà ormai scaduto.

Questo principio vale anche per le ricevute delle spese collegate alla dichiarazione, come quelle mediche o relative a detrazioni fiscali. Quindi, chi ha ancora in archivio documenti relativi ad anni antecedenti al 2018, potrà eliminarli in tutta sicurezza dopo dicembre 2024.

Ricevute del bollo auto: quando scadono i termini di prescrizione

Un’altra categoria di documenti che spesso ingombrano inutilmente sono le ricevute di pagamento del bollo auto. La normativa stabilisce che il bollo auto si prescrive in tre anni dalla scadenza dell’annualità di riferimento. Questo significa che:

  • il bollo auto del 2021 si prescrive il 31 dicembre 2024;
  • dal 1° gennaio 2025, sarà possibile cestinare le ricevute relative al bollo auto del 2021 e degli anni precedenti, purché il pagamento sia stato regolarmente effettuato.

È fondamentale verificare di essere in regola con i versamenti, poiché, in caso contrario, l’Amministrazione Regionale potrebbe richiedere la documentazione prima della scadenza dei termini.

IMU, multe e altri tributi: 5 anni di conservazione

Altri documenti rilevanti sono le ricevute relative al pagamento di tributi locali, come l’IMU, e quelle collegate a multe, spese condominiali, affitti o mutui. In tutti questi casi, il periodo di prescrizione è di cinque anni. Pertanto:

  • le ricevute di pagamento dell’IMU 2019 potranno essere eliminate dal 1° gennaio 2025;
  • lo stesso vale per eventuali sanzioni amministrative (multe), pagamenti condominiali e altri oneri simili riferiti all’anno d’imposta 2019.

Anche in questo caso, è buona pratica verificare che non vi siano controversie in corso o contenziosi che potrebbero richiedere la presentazione dei documenti eliminati.

Come gestire in sicurezza lo smaltimento dei documenti

Dopo aver individuato i documenti che è possibile eliminare, è importante procedere con lo smaltimento in modo sicuro. Molti di questi documenti contengono dati sensibili, come informazioni fiscali, personali o bancarie. Per tutelare la privacy ed evitare possibili furti d’identità, si consiglia di utilizzare un distruggi documenti o di affidarsi a servizi specializzati nello smaltimento sicuro della carta.

Organizzare il proprio archivio non significa solo cestinare documenti inutili, ma anche adottare strategie per evitare nuovi accumuli disordinati. Ecco alcuni suggerimenti:

  • archivio digitale: scansionare i documenti importanti e salvali in formato digitale, utilizzando cartelle ben organizzate su un hard disk o un cloud sicuro;
  • etichette e suddivisione: mantenere un archivio cartaceo, utilizzare etichette e suddividi i documenti per categoria (ad esempio, “Fiscali”, “Tributi Locali”, “Banca”);
  • calendario delle scadenze: impostare promemoria annuali per ricordarsi quando si possono cestinare i documenti conservati, seguendo le normative vigenti.

Riassumendo

  • Conservare le dichiarazioni fiscali per 5 anni fino alla scadenza dei controlli.
  • Eliminare ricevute del bollo auto dopo 3 anni, verificando regolarità dei pagamenti.
  • Cestinare documenti IMU, multe e tributi locali dopo 5 anni di prescrizione.
  • Distruggere i documenti con dati sensibili per proteggere la privacy.
  • Organizzare archivi digitali o cartacei con etichette per una gestione più efficiente.
  • Impostare promemoria annuali per sapere quali documenti eliminare in sicurezza.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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