“Il riformatore delle leggi deve operare con prudenza, giustizia e integrità, e comportarsi in modo che nella riforma vi sia il bene, la salute, la pace, la giustizia e l’ordinato vivere dei popoli“, affermava Niccolò Machiavelli. Parole che dovrebbero essere il mantra di ogni Governo che desidera garantire il benessere, sia personale che economico, dei propri cittadini.
Lo sa bene il nuovo Governo Meloni che proprio in questi giorni sta mettendo a punto tutta una serie volte a favorire il rilancio dell’economia nazionale grazie alla Legge di Bilancio 2023.
Dal cuneo fiscale ai voucher, dal reddito di cittadinanza ai congedi: punto per punto la riforma del lavoro targata Meloni
La bozza della Legge di Bilancio 2023 prevede un esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35 mila euro e del 3% per redditi fino a 20 mila euro. Tale taglio del cuneo fiscale sarà tutto a beneficio dei lavoratori che potranno così ottenere una busta paga più ricca. Le mamme lavoratici potranno fruire di un mese di congedo parentale aggiuntivo fino al sesto anno di vita del figlio. L’importo sarà pari all’80% della retribuzione.
La Legge di Bilancio 2023 prevede inoltre la riduzione dal 10% al 5% della cedolare secca sui premi di produttività fino a tre mila euro. Il tutto fermo restando il limite massimo reddituale pari a 80 mila euro. L’anno prossimo segnerà inoltre il ritorno dei voucher, con un limite di utilizzo che salirà da cinque mila a dieci mila euro. Questi buoni lavoro potranno essere utilizzati anche per le prestazioni lavorative occasionali in attività agricole stagionali. In tal caso si dovrà trattare di un rapporto di lavoro non superiore a 45 giorni l’anno.
Reddito di cittadinanza: incentivi e cosa cambia dal 2023
Importanti novità anche dal fronte incentivi.
Soffermandosi su reddito di cittadinanza, tale sussidio verrà riconosciuto per un periodo pari a massimo otto mensilità ai cosiddetti occupabili. Si tratta, quindi, delle persone con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico e che sono in grado di lavorare. Sempre a partire dal 1° gennaio 2023, per gli occupabili:
“È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, il beneficio del reddito decade come nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Il reddito di cittadinanza sarà abrogato il 1 gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma”.