Dal reddito di cittadinanza i soldi per le pensioni minime a 1.000 euro al mese

Col reddito di cittadinanza si potranno finanziare tutte le pensioni minime a 1.000 euro. Basta una legge per cambiare la destinazione dei fondi senza sforare il bilancio pubblico.
2 anni fa
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pensioni

Pensioni minime a 1.000 euro al mese per tutti coi soldi del reddito di cittadinanza. Ecco dove Fratelli d’Italia propone di andare a recuperare le risorse necessarie per finanziare l’operazione promossa da Berlusconi.

Il reddito di cittadinanza, del resto, ha i mesi contati. Se non sarà il referendum proposto da Matteo Renzi a toglierlo di mezzo, ci penserà la nuova legislatura. Il M5S, fautore della impopolare misura che ha diviso l’Italia, non avrà più i numeri per garantirlo.

Lo dicono i sondaggi.

Pensioni minime a 1.000 euro per tutti

Innalzare l’integrazione al minimo delle pensioni a 1.000 euro comprese quelle per invalidità e sociali avrebbe un costo di 12-13 miliardi all’anno. Il reddito di cittadinanza è costato fino alla fine del 2021 circa 20 miliardi di euro. Ma ogni posto di lavoro creato grazie al RdC – secondo la CGIA di Mestre – costa 52 mila euro a lavoratore.

Così, a spanne, il costo del sussidio coprirebbe quindi pienamente la spesa previdenziale per innalzare le pensioni a 1.000 euro al mese come propone Berlusconi. Ben inteso che l’incremento sarebbe destinato a tutti coloro che non dispongono di altri redditi o redditi familiari molto bassi.

La platea dei potenziali interessati sarebbe di 5,6 milioni di pensionati a cui andrebbero ad aggiungersi tutti gli invalidi e gli assistiti dall’Inps. E senza adottare misure in deficit perché si sposterebbe solo una cifra da un capitolo di spesa ad un altro.

Dal reddito di cittadinanza i finanziamenti necessari

Il reddito di cittadinanza, del resto, è stato un fallimento più che un successo. Meglio destinare i soldi alle pensioni. Lo dicono i fatti. Non ha avuto il merito di risolvere il problema dell’occupazione perché solo una ristretta percentuale dei beneficiari ha trovato lavoro. Senza dimenticare che allo scopo sono stati assunti anche i navigator che naturalmente rappresentano un costo aggiuntivo.

Ma il reddito di cittadinanza ha rappresentato un problema anche per i datori di lavoro che faticano a trovare manodopera stagionale o di bassa manovalanza. Mai come quest’anno c’è stata carenza di baristi, camerieri, animatori, bagnini, ecc.

Figure diventate introvabili proprio a causa del freno rappresentato dal Rdc. Per molti giovani, meglio restare a casa e godersi la rendita di Stato che andare a lavorare per qualche euro in più. E alla fine l’indice di povertà indicato dall’Istat è pure aumentato.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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