La normativa prevede una serie di esenzioni e riduzioni IMU che possono essere applicate, alcune obbligatorie per legge e altre lasciate alla discrezionalità degli enti locali. Queste agevolazioni offrono ai contribuenti opportunità significative di alleggerire il carico fiscale, ma è fondamentale comprendere quali sono le condizioni per beneficiarne e verificare le decisioni prese dal proprio Comune.
In questo articolo esploriamo le esenzioni IMU che i Comuni possono deliberare autonomamente, evidenziando i criteri e i contesti in cui tali misure possono essere applicate.
Esenzioni IMU: le possibilità deliberative dei comuni
La normativa IMU, dunque, consente ai Comuni di adottare regolamenti specifici per introdurre esenzioni IMU su immobili e situazioni che rispondono a particolari esigenze o obiettivi istituzionali.
Le esenzioni facoltative dell’IMU richiedono, come detto, sempre un atto deliberativo da parte del Comune. Pertanto, per sapere se è possibile usufruire di una determinata agevolazione, è necessario consultare il regolamento e le delibere IMU del proprio ente locale. Solitamente, queste informazioni sono disponibili sui siti ufficiali dei Comuni o possono essere richieste agli uffici tributi.
In modo più immediato è possibile consultare le delibere IMU, in base all’anno d’imposta di interesse, direttamente del portale del MEF dedicato a questo scopo.
Vediamo nel dettaglio i principali ambiti in cui queste esenzioni possono essere applicate con apposita delibera comunale
Immobili concessi in comodato gratuito a enti pubblici o non commerciali
Gli immobili concessi in comodato gratuito al Comune, ad altri enti territoriali o a enti non commerciali possono essere esentati dall’IMU, purché vengano utilizzati per scopi istituzionali o statutari dell’ente che li riceve. Spetta ai Comuni decidere di introdurre questa agevolazione mediante regolamento, valorizzando così la collaborazione tra privati e enti pubblici o del terzo settore.
Zone penalizzate da lavori pubblici prolungati
Gli esercizi commerciali e artigianali situati in aree soggette a chiusure prolungate al traffico a causa di lavori pubblici possono beneficiare di agevolazioni fiscali.
Aziende pubbliche di servizi alla persona
Le aziende pubbliche di servizi alla persona, che forniscono assistenza e servizi essenziali alla comunità, possono essere esentate dall’IMU in base alla normativa comunale. I Comuni hanno infatti il potere di stabilire regolamenti che incentivano il loro operato attraverso riduzioni o esenzioni dei tributi locali, riconoscendo il valore sociale delle loro attività.
Focus sulle agevolazioni per piccoli centri e aree Montane
Le zone rurali, montane o scarsamente popolate sono spesso al centro di politiche fiscali specifiche finalizzate a incentivare la vita e l’attività economica in questi territori. Di seguito, alcune esenzioni IMU significative per questi contesti.
Operatori economici in aree con meno di 3.000 abitanti
Gli imprenditori che operano in piccoli centri abitati, con una popolazione inferiore a 3.000 abitanti, possono accedere a particolari agevolazioni fiscali, incluse esenzioni IMU. Questa misura si applica a coloro che gestiscono attività commerciali e, contemporaneamente, offrono altri servizi di interesse collettivo, spesso in collaborazione con enti pubblici o privati. L’obiettivo è promuovere lo sviluppo economico e garantire servizi essenziali in aree altrimenti svantaggiate.
Attività commerciali nei mercati locali
Un’altra esenzione possibile riguarda le attività svolte su posteggi situati in piccoli comuni o frazioni, inclusi i contesti montani e insulari. I Comuni possono deliberare esenzioni IMU per sostenere e valorizzare i mercati locali, riconoscendone l’importanza per la comunità e l’economia locale.
Altri soggetti interessati dalle esenzioni IMU comunali
Le ONLUS, che svolgono un ruolo chiave nel settore del volontariato e dell’assistenza sociale, possono beneficiare di esenzioni IMU deliberate dai Comuni.
Un’altra categoria che può beneficiare delle esenzioni IMU riguarda gli anziani e i disabili ricoverati in modo permanente in strutture di assistenza. I Comuni possono equiparare la loro casa ad abitazione principale. Ai fini dell’assimilazione è necessario che l’immobile non sia affittato e non appartenga a una categoria catastale di lusso. Infatti, la normativa IMU prevede esenzione IMU abitazione principale non di lussi. Questa misura è particolarmente importante per tutelare le fasce più deboli della popolazione. Il tutto lo deve prevedere espressamente la delibera comunale.
Riassumendo
- I comuni hanno facoltà di deliberare esenzioni IMU.
- Immobili a enti pubblici o non commerciali: esenzione IMU per scopi istituzionali o statutari.
- Zone penalizzate da lavori pubblici: esenzione IMU per commercianti in aree chiuse al traffico.
- Aziende pubbliche di servizi: esenzione IMU per istituzioni a beneficio della comunità.
- Piccoli centri abitati: agevolazioni IMU per operatori economici in comuni con meno di 3.000 abitanti.
- ONLUS: esenzione IMU per organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
- Case di anziani e disabili: esenzione IMU per abitazioni non affittate e non di lusso, purché ricoverati in via permanente.