Dall’INPS 127 euro di aumento sulla pensione ogni mese e 1.900 euro di arretrati

Dall’INPS c'è chi grazie al patronato ha recuperato 127 euro di aumento sulla pensione e oltre 1.900 euro di arretrati.
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Dall’INPS c'è chi grazie al patronato ha recuperato 127 euro di aumento sulla pensione e oltre 1.900 euro di arretrati.
Foto © Investireoggi

Sindacati, patronati ed esperti del settore in azione e, quando si muovono, fanno le cose per bene. Dal Veneto arriva una notizia che può servire a tanti altri pensionati in tutta Italia, per fare ciò che hanno fatto, con risultati strabilianti, alcuni pensionati assistiti dalla SPI Cgil di Verona. Parliamo di un netto aumento di pensione mensile con un autentico premio da 1.900 euro ed oltre di arretrati.

Questi sono i numeri resi noti dal sindacato, riferiti a un’operazione di sensibilizzazione su un fenomeno particolare, ossia quello dei diritti inespressi. Come riportano diversi siti locali, il sindacato ha presentato l’esito di un’iniziativa che ha consentito a molti pensionati, naturalmente iscritti, di recuperare aumenti sui rispettivi trattamenti pensionistici e arretrati di cifre considerevoli.

I risultati sono relativi al 2023, anno di avvio della campagna che, di fatto, ha portato al ricalcolo delle pensioni per gli aderenti.

Dall’INPS 127 euro di aumento sulla pensione ogni mese e 1.900 euro di arretrati

Ma da dove parte questa campagna? Si tratta di un’iniziativa mirata a spronare i pensionati che nutrono dubbi sul calcolo della propria pensione. Invitandoli a verificare se mancano alcune voci che in genere la compongono. Parliamo di maggiorazioni, integrazioni, assegni e altre somme aggiuntive alla pensione, che il pensionato deve richiedere espressamente.

Infatti, l’INPS non eroga automaticamente tali somme extra, ma lo fa solo se lo stesso pensionato le chiede. In assenza di richieste, si manifesta il fenomeno dei diritti inespressi, ossia somme che un pensionato lascia all’INPS. A meno che non provveda, se ne ha diritto, a richiederle.

È ciò che hanno fatto gli iscritti della SPI Cgil. Tra integrazione al trattamento minimo della pensione, maggiorazione sociale, trattamenti di famiglia e assegno di vedovanza (tanto per citare le principali voci aggiuntive), la SPI Cgil ha permesso a molti pensionati di recuperare, in media, 127 euro al mese e circa 1.900 euro di arretrati.

Aumento delle pensioni e dei trattamenti, nonché arretrati. Perché operazioni di questo genere danno diritto a un recupero di 5 anni di arretrati, sempre che i requisiti risultassero maturi anche per gli anni precedenti.

Cosa sono riusciti a recuperare tanti pensionati che erano vittime dei diritti inespressi

Molti pensionati, ignari di poter vantare questi emolumenti aggiuntivi, o convinti di non avere i requisiti necessari, non richiedono le somme all’INPS. Così, finiscono con il percepire una pensione errata e a loro sfavore.

Pare che l’importo totale dell’operazione sindacale nel Veronese sia costato all’INPS la bellezza di oltre mezzo milione di euro. Il recupero a cui si è accennato è, ovviamente, un dato medio. Alcuni pensionati hanno ottenuto poche decine di euro in più, ma poiché l’operazione — secondo il sindacato — ha interessato oltre 240 pensioni, le cifre complessive sono diventate ingenti, specialmente per quanto riguarda gli arretrati spettanti.

Su vari media locali si trovano esempi di ciò che qualcuno ha ottenuto in maniera quasi inconsapevole, semplicemente fidandosi del sindacato che ha proposto la ricostituzione della pensione.

Pare, infatti, che un titolare di Assegno Sociale abbia preso addirittura 15.000 euro di arretrati. Grazie alla maggiorazione sull’Assegno Sociale non corrisposta sin dai tempi della liquidazione del trattamento a 67 anni.

Il suggerimento che emerge da questa vicenda è che la stessa procedura sarebbe opportuna anche per altri pensionati in tutta Italia. Considerando che, secondo le statistiche, circa una pensione su tre liquidata dall’INPS presenta cifre errate a sfavore dei pensionati, è plausibile che un’operazione analoga possa convenire a molte altre persone.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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