Dall’INPS prima della pensione, 5 o 10 anni di indennizzo da 603,40 euro al mese

Come funziona quel particolare indennizzo che si può prendere per 5 o 10 anni prima di arrivare ai 67 anni della pensione di vecchiaia?
2 settimane fa
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pensione e indennizzo commercianti
Foto © Pixabay

Qualcuno potrà considerarlo un paradosso eppure nel sistema previdenziale e assistenziale dell’INPS ci sono misure che di paradossale hanno tanto. Per esempio oggi analizziamo il caso di un indennizzo che può essere percepito da chi si trova a dieci anni di distanza dalla pensione. E che come importo è pari esattamente al trattamento minimo dell’INPS. Cioè all’importo minimo della pensione che dovrebbero prendere coloro i quali si trovano a 67 anni di età con 20 anni di contributi versati ma con un importo inferiore al minimo prestabilito. In parole povere ci sono lavoratori che dieci anni prima di andare in pensione possono godere di un indennizzo pari all’importo della pensione che molti altri percepiscono solo a 67 anni di età.

Nello specifico parliamo del cosiddetto indennizzo commercianti.

“Salve, ho un problema. Mia madre ha un negozio di bigiotteria. Ormai non lavora più tanto. Con internet e i grandi centri commerciali la concorrenza ha reso passivo il negozio e vorremmo chiudere. Ma mia madre ha solo 60 anni e 18 anni di contributi tra i 15 anni da commerciante e 3 anni versati da giovane. Cosa può prendere allo stato attuale delle cose adesso, tra pensioni e sussidi?

 

Dall’INPS prima della pensione, 5 o 10 anni di indennizzo da 603,40 euro al mese

L’indennizzo commercianti è una sorta di assegno ponte che accompagna i diretti interessati a chiudere una attività commerciale o simile, alla loro vera e propria pensione.

L’indennizzo commercianti non è altro che quello che possono recuperare i lavoratori autonomi che chiudono la loro attività commerciale. E che nel frattempo si trovano a dieci anni dall’età pensionabile per la pensione di vecchiaia se l’interessata è una donna.

Oppure a 5 anni se l’interessato è un uomo. L’indennizzo ai commercianti è conosciuto anche come rottamazione della licenza. Infatti per poter godere di questa indennità da parte dell’INPS che accompagna gli interessati alla pensione, bisogna arrivare a chiudere definitivamente la propria attività. Ma soprattutto, bisogna arrivare a lasciare la licenza al Comune. In pratica bisogna chiudere fisicamente l’attività commerciale e quindi abbassare la saracinesca come si dice in questi casi. E bisogna cancellarsi dai registri delle imprese o dalla Camera di Commercio. Infine bisogna riconsegnare al Comune dove è la sede dell’attività commerciale, il documento che autorizza ad esercitarla cioè la cosiddetta licenza.

Ecco la guida per prendere la prestazione per 5 o 10 anni

Ottenere questa indennità passa da un particolare requisito. Gli interessati devono avere almeno cinque anni di iscrizione alla Gestione Separata INPS. La rottamazione della licenza può interessare commercianti oppure esercenti attività di somministrazione alimenti e bevande e così via dicendo. L’indennità va richiesta all’INPS. E come dicevamo ha delle età variabili a seconda che l’interessato sia una donna o un uomo. Nel primo caso bastano anche 57 anni di età e si può ricevere questa identità per la bellezza di 10 anni. Cioè giusto gli anni che mancano al raggiungimento dei 67 anni di età della pensione di vecchiaia ordinaria. Per quanto riguarda gli uomini invece bisogna arrivare almeno a 62 anni di età. Ed in questo caso l’indennizzo è corrisposto per ben cinque anni cioè dai 62 ai 67 anni di età.

L’indennizzo nel 2025 è aumentato di importo come è aumentato il trattamento minimo INPS. Cosa c’entra il trattamento minimo INPS con questa indennità per i commercianti? Il fatto è che per struttura, l’indennità che possono percepire i commercianti quando rottamano la loro licenza, è di importo pari al trattamento minimo che l’INPS eroga ogni anno. E che come sempre si aggiorna ogni gennaio al tasso di infrazione. Dopo la rivalutazione dello 0,8% del 2025 infatti, il trattamento minimo dell’INPS ha superato i 600 euro. Esattamente l’indennità vale 603,40 euro al mese.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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