Le liti tra vicini e condomini troppo spesso finiscono con gesti vandalici e danni a persone o cose. E ad essere presa di mira può essere la macchina visto che, peraltro, molte liti condominiali hanno per oggetto l’attribuzione dei parcheggi riservati. Se il comportamento è reiterato si può perfino degenerare nello stalking. In questo senso si è espressa nei giorni scorsi la Cassazione che ha condannato con sentenza n 52616 per atti persecutori un condomino che aveva più volte danneggiato l’auto della vicina sgonfiando o forando le gomme, sporcando o graffiando la carrozzeria etc.
Risarcimento danni: da quelli materiali e aquelli morali
Atti materiali di questo tipo possono in altre parole far scattare la denuncia di stalking se si spostano sul piano personale dell’incolumità fisica: nel caso di specie il ripetersi dei danni alla vettura avrebbe portato la vittima a modificare le proprie abitudini di vita a temere di essere aggredita.
Stalking condominiale, denuncia e tutele
Per quanto riguarda l’aspetto temporale i fatti possono avvenire anche in un frangente di tempo limitato purché appunto si ripetano. In caso di episodio singolo non si parla di stalking. Nel caso di specie in due anni le provocazioni erano stata ben 51.
Concludendo possiamo affermare che, affinché i danni alla vettura intenzionali siano considerabili come stalking, debbano ricorrere due elementi: il “numero di danneggiamenti esorbitanti” e la “reiterazione ossessiva” che determinano “molestia” e “minaccia futura”.