Raccolti tutti i 2,75 miliardi del massimo preventivato con la forchetta fissata dal Tesoro per l’emissione della settima tranche del BTp short term con scadenza 28 gennaio 2026 e cedola 3,20% (ISIN: IT0005584302). Il bond ha attirato ordini per 3,91 miliardi, pari a 1,41 volte l’importo offerto. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,55 centesimi, corrispondente a un rendimento lordo annuale del 3,51%. Al netto dell’imposizione fiscale, scende al 3,074%.
Come funziona il bond del Tesoro
Cos’è, anzitutto, il BTp short term? Da alcuni anni rimpiazza il CTz, il certificato del Tesoro senza cedola e che ebbe durata iniziale fissa di 24 mesi.
Emissione tra taglio dei tassi e aspettative d’inflazione
Ci teniamo a precisare che non esiste alcuna differenza tra il BTp short term e qualsiasi altro titolo di stato con cedola fissa. Non fatevi ingannare dalla denominazione. Essa è legata alla necessità per il Tesoro di indicare il tratto della curva medio-breve. Rispetto all’asta di aprile, il rendimento è salito dello 0,09% o 9 punti base. Considerate le basse aspettative d’inflazione per il medio-lungo termine, possiamo dedurre che il rendimento netto reale dovrebbe rivelarsi positivo. Questo significherebbe per l’investitore di poter riuscire a far fruttare il proprio capitale, al netto di imposte e inflazione.
Ha senso investire nel BTp short term alla vigilia del taglio dei tassi di interesse? In effetti, in una fase come quella attuale converrebbe spostarsi sul tratto medio-lungo della curva per approfittare del calo dei rendimenti/rialzo dei prezzi. Quando il titolo arriverà a scadenza, il rischio è che dovremmo reinvestire il capitale in bond meno redditizi.
BTp short term rende 6% netto alla scadenza
Il capoeconomista della Banca Centrale Europea, Philip Lane, avverte che la politica monetaria è attesa nell’Eurozona “restrittiva fino a tutto il 2025”. In pratica, i tassi saranno da qui ad un anno e mezzo tenuti a livelli tali da far scendere l’inflazione. Il BTp short term scadrebbe in un momento in cui i tassi potrebbero accelerare la discesa, ma è prematuro fare previsioni. La policy dipenderà dall’andamento delle variabili macroeconomiche capaci di influenzare i prezzi al consumo. La certezza ad oggi è che metteremmo in portafoglio un asset con rendimento cumulato netto sopra il 6%. E non è poco per un investimento di appena 21 mesi.