Ddl di bilancio. Tutto sulle pensioni 2025 (conferme e novità)

Il Governo Meloni ha approvato le misure sulle pensioni 2025 conferma per quota 103, Opzione Donna e bonus Maroni
2 mesi fa
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Novità pensioni 2025 con 20 anni di contributi
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Il Governo Meloni ha approvato il ddl di bilancio 2025 con le novità sulle pensioni 2025. La Manovra interviene ad ampio raggio in favore di lavoratori e famiglie. E’ confermato il taglio al cuneo fiscale, le nuove aliquote Irpef a 3 scaglioni nonché la tassazione agevolata per i premi di produttività.

C’era grande attesa sulle pensioni 2025. A tal proposito, sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego, rimandando la pensione.

Dunque conferma per quota 103, opzione Donna, Ape sociale, bonus Maroni, ecc.

Vediamo nello specifico come cambieranno le pensioni 2025 dopo la definizione del DDL di bilancio il cui testo finale dovrà essere approvato entro il 31 dicembre prossimo.

Approvato il DDL di bilancio 2025

Prima di entrare nello specifico delle novità sulle pensioni 2025, c’è da dire che c’era tanta preoccupazione sulle misure che il Governo avrebbe potuto approvare.

Infatti, il Governo si è impegnato con l’Unione Europea a rendere il nostro sistema previdenziale più sostenibile. Tant’è che si stava già parlando di una possibile nuova legge Fornero.

Le prospettive sono quelle di: una vita lavorativa più lunga; requisiti anagrafici e contributivi per la pensione più stringenti.

A oggi, per  la pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni e aver versato contributi per almeno 20 anni. Tuttavia  l’INPS nel rapporto annuale ha evidenziato che l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa (64 anni e 2 mesi). Ciò a causa dell’esistenza di numerose vie di uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Da qui, ci si potevano aspettare delle misure drastiche già nella Legge di bilancio 2025. Però sembrerebbe non sia così. Il condizionale è d’obbligo anche perché siamo in attesa di prendere in mano il testo del DDL  per meglio capire le stringate indicazioni contenute nel comunicato del Governo sul DDL di bilancio 2025.

Ddl di bilancio. Le novità per le pensioni 2025

Partiamo proprio dal comunicato stampa nel quale viene affermato che: sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego.

Dunque, ci sarebbe la conferma per  quota 103, opzione Donna, Ape sociale, bonus Maroni, ecc.

Partiamo da quota 103 nella versione contributiva. Tale canale di pensionamento anticipato potrà essere sfruttato da chi nel 2025 maturerà i seguenti requisiti: un’età di almeno 62 anni e  41 anni di contributi  anche in regime di cumulo.

Sul requisito contributivo, almeno 35 anni devono essere calcolati al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti.

Confermata Opzione Donna con vantaggi per chi ha figli.

Con Opzione Donna, la pensione anticipata riguarderà le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni. Il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni. Dunque, con due figli si potrà andare in pensione a 59 anni.

Non scatteranno nuovi tagli alle rivalutazioni degli assegni. Possibile un mini-ritocco delle pensioni «minime».

Confermate le finestre mobili per quota 103

Per quota 103 sono confermate le attuali finestre mobili ossia:

  • per i lavoratori dipendenti del settore privato da datori di lavoro e i lavoratori autonomi, la pensione decorre trascorsi sette mesi dalla maturazione dei requisiti;
  • per i lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni, (art. 1, c. 2, del D.Lgs. 165/2001), la decorrenza scatta trascorsi nove mesi dopo la data di maturazione dei requisiti.

Dovrebbe rimanere invariata la finestra mobile per la pensione anticipata ordinaria; dunque è scongiurato l’aumento da 3 a 6 mesi.

Conferma per il bonus Maroni

Nel comunicato stampa del Governo si parla di rafforzamento delle misure destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego.

Dunque si fa riferimento al c.d. bonus Maroni.

Il bonus permette a coloro che scelgono di non sfruttare Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi) di optare per ricevere in busta paga la quota di contributi del 9,19% che normalmente verrebbe trattenuta al lavoratore in busta paga. In tal modo il netto accreditato cresce. Tuttavia cresce anche la tassazione.

Proprio su questo aspetto nella Manovra dovrebbe essere presente una misura che permetterebbe un’esenzione fiscale per la quota dei contributi per i quali il lavoratore è stato esonerato dal versamento. Inoltre si era parlato anche di intercettare gli effetti negativi sull’assegno pensionistico per chi sfrutta il bonus Maroni attivando la c.d. contribuzione figurativa per la quota di previdenza oggetto di abbuono.

Riassumendo…

  • Il Governo ha approvato il DDL di bilancio 2025.
  • Il Governo ha promesso di rendere il sistema pensionistico più sostenibile, ma non ci sono misure drastiche nel DDL di bilancio 2025.
  • I requisiti attuali per la pensione di vecchiaia restano a 67 anni e 20 anni di contributi.
  • L’età effettiva di pensionamento media è di 64 anni e 2 mesi.
  • Confermate diverse vie di uscita anticipata dal lavoro come quota 103 e Opzione Donna.
  • Il testo finale del DDL fornirà ulteriori dettagli.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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