Chi ha fatto la Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) con il 730/2023 ed aveva un debito IRPEF poteva anche decidere per la rateizzazione. La scelta a rate poteva essere fatta per il saldo 2022 e primo acconto 2023. Non invece per il secondo o unico acconto che scade a novembre 2023.
La rateizzazione del saldo e primo acconto è possibile in un numero di rate massimo che possono arrivare massimo fino a novembre 2023.
In caso di 730 senza sostituto d’imposta, le rate devono essere pagate direttamente dal contribuente con Modello F24 alle scadenze previste (vedi paragrafo successivo).
Se si tratta di 730 con sostituto d’imposta, le rate sono trattenute direttamente in busta paga o cedolino pensione dallo stesso sostituto indicato nel 730. Tale operazione inizia dal mese di luglio (se dipendenti) o dal mese di agosto/settembre (se pensionati). Potrebbe, tuttavia, capitare che durante il periodo di rateizzazione il contribuente cambi lavoro e, quindi, cambi sostituto d’imposta. Come fare in questi casi, per la trattenuta in busta paga o cedolino pensione della rate che residuano?
Si pensi al caso del contribuente che ha fatto il 730 con sostituto d’imposta scegliendo il pagamento rate fino novembre 2023, il quale a fine ottobre 2023 cambia lavoro. Come dovrà pagare l’ultima rata visto che non avrà più busta paga dal datore di lavoro che aveva indicato come sostituto d’imposta nel 730/2023?
Il calendario a rate in assenza di sostituto
Come detto, per coloro che hanno fatto il Modello 730/2023 senza sostituto d’imposta, il pagamento delle imposte che ne derivano è da farsi con Modello F24. In caso di NON scelta per il pagamento a rate, le scadenze ordinarie di pagamento sono:
- 30 giugno 2023 (ovvero 31 luglio 2023 con maggiorazione 0,40%) per il saldo 2022 e primo acconto 2023;
- 30 novembre 2023, per il secondo o unico acconto 2023.
In caso di scelta per il pagamento a rate del saldo e primo acconto, le scadenze sono le seguenti:
- pagamento della prima rata al 30 giugno, il calendario è:
- 1° rata – 30 giugno 2023 (senza interessi)
- 2° rata – 22 agosto 2023 (interessi 0,33%)
- 3° rata – 31 agosto 2023 (interessi 0,66%)
- 4° rata – 30 settembre 2023 (interessi 0,99%)
- 5° rata – 31 ottobre 2023 (interessi 1,32%)
- 6° rata – 30 novembre 2023 (interessi 1,65%)
- pagamento della prima rata al 31 luglio, le date sono le seguenti (in tal caso l’importo da rateizzare doveva essere dapprima maggiorato dello 0,40%):
- 2° rata – 31 luglio 2023 (senza interessi)
- 3° rata – 31 agosto 2023 (interessi 0,09%)
- 4° rata – 30 settembre 2023 (interessi 0,42%)
- 5° rata – 31 ottobre 2023 (interessi 0,75%)
- 6° rata – 30 novembre 2023 (interessi 1,08%)
Resta fermo che non si può rateizzare il secondo o unico acconto in scadenza il 30 novembre 2023.
Modello 730/2023, nuovo sostituto con rate in corso
Per chi ha fatto il Modello 730/2023 con sostituto d’imposta, la trattenuta del debito IRPEF che ne scaturisce, come anticipato, è fatta direttamente dal sostituto d’imposta in busta paga o cedolino pensione.
Se prima della scadenza delle rate, il contribuente dovesse cambiare datore di lavoro, la procedura prevede che il vecchio datore (indicato nel 730) comunichi al lavoratore stesso gli importi che questi deve ancora pagare da Modello 730/2023. Ciò al fine di dargli la possibilità di versarli con Modello F24.
Dunque, il contribuente che si trovi in tale situazione dovrà proseguire con il versare le rate ancora dovute. Dovrà farlo autonomamente con il Modello F24 seguendo il calendario scadenze di cui al paragrafo precedente (quello che parte con la prima rata al 30 giugno). L’importo, dovrà essere naturalmente comprensivo di interessi.
Quindi, ad esempio, chi ha ratizzato il saldo 2022 e primo acconto 2023 ed ha cambiato lavoro prima che gli sia trattenuta l’ultima rata di novembre, dovrà versare tale rate con F24 entro il 30 novembre 2023. Entro la stessa data dovrà pagare anche l’eventuale secondo acconto 2023.
Riassumendo…
- novembre è l’ultima busta paga su cui il lavoratore che ha fatto il 730/2023 vedrà trattenersi l’ultima rata in caso di scelta per il pagamento rateizzato del saldo IRPEF 2022 e primo acconto 2023, oltre che il secondo acconto 2023
- se prima che ciò avvenga si dovesse cambiare datore di lavoro quest’ultimo deve comunicare al lavoratore l’importo della rata che questi deve ancora pagare
- il lavoratore a questo punto dovrà provvedere al versamento con il Modello F24.