Il debito pubblico a febbraio risale sopra 3.000 miliardi di euro ed è boom tra gli investitori stranieri

Il debito pubblico a febbraio è risalito sopra 3000 miliardi di euro, ma la buona notizia è che è sono tornati gli investitori stranieri.
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Debito pubblico a febbraio 2025
Debito pubblico a febbraio 2025 © Licenza Creative Commons

Ennesimo record storico per il debito pubblico italiano nel mese di febbraio, risalito ben sopra la soglia dei 3.000 miliardi di euro, che aveva sfondato per la prima volta nel novembre scorso. Lo stock è lievitato a 3.024,3 miliardi, segnando un rialzo di 42,6 miliardi su gennaio. Un boom che si spiega con il forte aumento delle disponibilità liquide del Tesoro per 26,2 miliardi a quota 76,1 miliardi. In pratica, il governo ha fatto incetta di liquidità per ragioni di cautela. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche ha fatto il resto con 15,7 miliardi. Infine, tra scarti di emissione, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione ed effetto cambio c’è stato un aumento di altri 0,7 miliardi.

Boom tra investitori stranieri

Il dato sul debito pubblico a febbraio non deve sorprendere, perché è destinato a lievitare ulteriormente. Il deficit fiscale per il 2025 è stato fissato dal governo al 3,3% del Pil, che in valore assoluto equivarrebbe a circa 75 miliardi. Ciò farebbe tendere lo stock a fine anno sopra 3.040 miliardi. Ma la buona notizia è che sono tornati gli investitori stranieri. A gennaio hanno acquistato titoli di stato italiani per altri 10,7 miliardi, portando le detenzioni complessive a quasi 937 miliardi (inclusi crediti diversi dai bond). Su base annua, i bond del Tesoro nelle loro mani sono lievitati di 126 miliardi, dato praticamente identico all’aumento del debito registrato nel periodo.

E anche le famiglie hanno continuato a fare la loro parte con ulteriori acquisti per 4,15 miliardi, +45 miliardi in un anno. Un ulteriore balzo sarà registrato a febbraio, quando vi è stato il collocamento del BTp Più con ordini per poco meno di 15 miliardi. Famiglie residenti e investitori stranieri hanno consentito l’assorbimento delle emissioni nette di bond, contestualmente alla ritirata della Banca d’Italia che ha ridotto le sue detenzioni in un anno di oltre 51 miliardi.

Debito pubblico a febbraio di 7,9 anni

E sempre a gennaio tornano nel complesso ad acquistare titoli di stato anche banche e assicurazioni per 6,67 miliardi. Un segnale interessante, perché questi sono stati i principali creditori ad avere ridotto le loro esposizioni negli anni passati, quando i rendimenti sono risaliti e i prezzi dei bond in circolazione scesi. Infine, il debito pubblico a febbraio risultava contratto a tasso variabile per il 15,9% del totale, vale a dire per un controvalore di quasi 481 miliardi. Invariata la durata media di 7,9 anni.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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