Forte calo per il debito pubblico italiano nel mese di agosto dopo il record segnato a luglio. Lo stock è sceso di 18,329 miliardi a 2.840,669 miliardi di euro. Un dato apparentemente in controtendenza rispetto agli ultimi tempi. La discesa è dovuta essenzialmente al calo delle disponibilità liquide del Tesoro per 15,177 miliardi a 53,24 miliardi. E le casse dello stato hanno chiuso in avanzo nel mese di 3,699 miliardi. Infine, scarti e premi di emissione, indicizzazione dei titoli di stato e variazioni del cambio hanno incrementato lo stock di 0,5 miliardi.
Tornano investitori stranieri
Su base annua, al netto delle variazioni della liquidità del Tesoro, la crescita è stata di 110,6 miliardi, un dato che conferma quanto appena segnalato. Ci sono, tuttavia, anche buone notizie. Nel mese di luglio, ad esempio, le famiglie italiane hanno acquistato 6 miliardi netti di BTp, che sono andati a sommarsi ai 6,15 miliardi netti circa degli investitori stranieri. In soli due mesi, questi hanno aumentato i loro acquisti di circa 28 miliardi. La somma delle loro aumentate esposizioni a luglio ha superato i 10,3 miliardi di aumento del debito pubblico nel mese. In un certo senso, questi numeri ci lasciano intendere le ragioni per cui lo spread, tutto sommato, resta sotto controllo.
Famiglie italiane al 10% dello stock
Tornando alle famiglie, queste sono salite a 282,035 miliardi di euro di titoli di stato italiani in portafoglio. In rapporto all’intero stock, ormai detengono poco meno del 10% (9,86%). In valore assoluto, segnano +139,2 miliardi dalla fine del 2021, quando ancora incidevano per il 5,33%. Una quota destinata a crescere ulteriormente, se è vero che ad ottobre hanno investito nel BTp Valore 2028 altri 17,2 miliardi. La soglia dei 300 miliardi dovrebbe già essere stata sfondata.
Dunque, cos’è accaduto esattamente ad agosto? Il Tesoro ha parzialmente utilizzato la liquidità a disposizione accumulata nei mesi precedenti, al fine di smaltire le emissioni lorde di titoli di stato, mentre le entrate hanno superato le spese.
Debito pubblico non impressiona mercati
Al momento, le disponibilità si collocano ai massimi dal novembre dello scorso anno. Grosso modo, esse valgono due punti e mezzo di PIL, teoricamente sufficienti per fronteggiare eventuali imprevisti nel breve termine. Il dato sul debito pubblico ad agosto non ha impressionato gli investitori, se è vero che dopo la pubblicazione da parte della Banca d’Italia lo spread e i rendimenti dei BTp sono rimasti sostanzialmente inalterati. Gli occhi sono più che altro puntati sulla legge di Bilancio in approvazione al Consiglio dei ministri di questo pomeriggio.