Il debito pubblico di ottobre si avvicina ai 3.000 miliardi di euro, la crescita annuale resta altissima

Nel mese di ottobre il debito pubblico italiano è risalito nelle vicinanze dei 3.000 miliardi di euro e preoccupa la crescita tendenziale.
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Un altro grande passo in direzione dei 3.000 miliardi di euro. Il debito pubblico italiano nel mese di ottobre ha segnato una crescita di 19,911 miliardi su settembre, salendo a 2.981,286 miliardi. Il fabbisogno dello stato è risultato essere di 17,451 miliardi, mentre altri 2,686 miliardi sono stati dovuti all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Infine, scarti di emissioni, titoli indicizzati all’inflazione e variazioni del cambio hanno ridotto lo stock di 146 milioni.

Bene investitori stranieri, famiglie ferme

Per fortuna continua ad esserci il forte sostegno degli investitori stranieri, mentre le famiglie italiane iniziano a mostrare segni di fatica.

I primi a settembre hanno acquistato titoli di stato per un importo netto di 12,4 miliardi, le seconde per appena 137 milioni. E questo a fronte di un calo del debito nello stesso mese per 251 milioni. I rendimenti sovrani non sono più allettanti come nei mesi passati e, inoltre, bisogna fare i conti con le capacità di assorbimento del canale retail, che sarebbero arrivate quasi ai limiti delle possibilità. Anche perché gli investimenti richiedono una certa dose di diversificazione per abbassare il rischio.

L’aumento del debito ad ottobre conferma una dinamica in sé negativa da troppo tempo. Su base annuale, al netto delle variazioni delle scorte di liquidità, lo stock è salito di altri quasi 118 miliardi, vale a dire al ritmo medio mensile di poco meno di 10 miliardi. Troppi. E ancora una volta non sono le entrate il problema. Lo stato ha incassato 452,5 miliardi di euro nei primi 10 mesi dell’anno, il 5,65% in più (+24,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma nel frattempo la spesa pubblica è esplosa a 602,529 miliardi, segnando una crescita tendenziale del 7,74% (+43,3 miliardi).

Debito in calo dopo ottobre?

Questi numeri evidenziano che il fabbisogno dello stato si sia attestato a 150 miliardi tra gennaio e ottobre, mentre un anno prima era stato di circa 131 miliardi nello stesso periodo.

Dopo il dato di ottobre è probabile che il debito pubblico scenda un po’, grazie alle cospicue entrate fiscali nell’ultima parte dell’anno in conseguenza di svariate scadenze per i contribuenti. Il raggiungimento della soglia dei 3.000 miliardi avverrà certamente agli inizi del nuovo anno. Il nastro dei 2.000 miliardi era stato tagliato nel 2012, mentre dei 1.000 nel 1993. A conti fatti, ci avremo impiegato 13 anni per indebitarci di altri 1.000 miliardi contro i 19 precedenti. Naturale che i valori assoluti ci dicano poco da soli, anche se il problema di un bilancio sempre più gravato da eccessi di spesa è reale e inizia a diventare problematico con il rallentamento della crescita economica.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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