Economie interdipendenti tra loro
Aldilà di questo aspetto, guardate che ipotizzare un taglio dei consumi americani significherebbe doversi preparare a un mondo senza più il sostegno dell’elevata domanda USA. Sapete, ad esempio, che il deficit commerciale americano degli ultimi 30 anni corrisponde a quasi un quinto della crescita mondiale? E che il 42% di esso sia stato registrato nei confronti della sola Cina, alimentando il 40% della sua crescita? In pratica, se gli americani si trasformassero da cicale a formiche, non ci sarebbero ripercussioni solo negli USA, bensì nell’intero pianeta.
E i deficit americani fanno da contraltare ai surplus di Pechino, che li utilizza in parte per acquistare debito USA, il quale a sua volta serve per alimentare i consumi americani. In altre parole, l’America alimenta la crescita della Cina, che finanzia i consumi degli americani. Un’interdipendenza, che spiega bene come il mondo non sia più suddiviso in economie nazionali e come un accadimento in una di esse abbia conseguenze a cascata su tutte le altre. Ma l’America ha bisogno di un deleveraging, ovvero di ridurre il peso del proprio debito pubblico e privato. Sarebbe bene che si preparasse in tempo per questo passaggio storico obbligato, prima che la fine dei petrodollari non le sbatta in faccia la cruda realtà. (Leggi anche: Bomba cinese contro i petrodollari: cambia tutto, America minacciata)