Economia italiana solo 21-esima nel 2050, condannati alla bassa crescita

Il declino economico dell'Italia andrà avanti per decenni. Queste proiezioni ci spiegano che diventeremo sempre più "poveri" verso le grandi potenze attuali.
8 anni fa
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Le ultime proiezioni economiche di PriceWaterhouseCoopers al 2050 vanno prese “cum grano salis”, perché nel medio-lungo termine intervengono tante di quelle variabili inattese, che non è sostanzialmente possibile prevedere quale sarà l’andamento economico di questo o quel paese. Una trentina di anni fa nessuno avrebbe potuto immaginare che la Cina sarebbe diventata tra le maggiori potenze mondiali e che il blocco comunista dell’Est Europa si sarebbe dissolto da lì a poco, né che per decenni si sarebbe parlato di mercati emergenti come i Brics.

Eppure, è accaduto. Fatte le dovute premesse, i numeri usciti da PWC restano disarmanti per l’Italia, che andrebbe incontro a un declino economico inarrestabile, passando dalla 12-esima posizione nel mondo per pil a parità di potere d’acquisto alla 21-esima posizione a metà del secolo in corso. E già al 2030, scivoleremmo al 15-esimo posto. (Leggi anche: Ripresa economia italiana lontanissima)

Al confronto, la Germania passerebbe solo dal quinto al nono posto, la Francia arretrerebbe dal decimo al dodicesimo, mentre il Regno Unito scivolerebbe di appena una posizione, passando dalla nova alla decima, grazie al maggiore tasso di crescita tra le economie del G7, stimato alla media annua dell’1,9%, praticamente il doppio di Francia, Giappone e Italia.

Cambio al vertice, Cina e India saranno le prime economie

Alla faccia di chi inveisce contro la Brexit, infatti, lo stesso rapporto PWC sostiene che, aldilà di qualche effetto negativo visibile entro il 2020, sarebbe positivo per la dinamica di crescita britannica il sottrarsi alla regolamentazione UE e beneficerebbe anche dell’ampia forza lavoro disponibile. In termini di pil pro-capite, l’economia britannica crescerebbe mediamente dell’1,5% all’anno, così come Olanda, Germania, Spagna, mentre il Giappone dell’1,4%, la Francia dell’1,3 e il Canada e l’Italia dell’1,2%.

Quanto al vertice della classifica, sarà inevitabile lo scombussolamento. Ad oggi, gli USA sono saldamente i primi, seguiti da Cina e India, sempre a parità di potere di acquisto.

Al 2030, invece, la Cina sarà di gran lunga la prima economia e gli USA i secondi, mentre prima del 2040 questi ultimi scivoleranno al terzo posto, dietro all’India. (Leggi anche: Germania e Cina alleate contro Trump, così la Merkel vuole mettere al sicuro l’economia tedesca)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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