Italia ultima per crescita pil pro-capite tra le maggiori potenze
Proprio il sub-continente asiatico registrerebbe il maggiore tasso di crescita pro-capite con il +4,1% dell’India, secondo solo al +4,5% del Vietnam e alla pari con quello del Bangladesh, mentre la Cina si dovrebbe accontentare di un più modesto +3,1% e gli USA del +1,3%.
Tornando al declino economico italiano, inutile dire che risultiamo all’ultima posizione per crescita pro-capite tra oltre una trentina dei maggiori paesi al mondo per dimensioni del pil. Dunque, continueremo ad arretrare rispetto al resto del pianeta (quello economicamente più rilevante).
L’economia italiana perderà terreno contro tutte le altre dirette concorrenti
Per avere un’idea dell’allungamento delle distanze tra noi e gli altri principali competitor, leggete questi dati: il nostro pil oggi è, a parità di potere di acquisto, il 10,4% di quello americano, il 55,8% di quello tedesco, l’81% di quello francese, il 79,7% di quello britannico e il 131,4% di quello spagnolo. Nel 2050, la nostra economia varrà il 9,1% di quella USA, il 50,7% di quella tedesca, il 66,2% di quella francese, il 58% di quello britannico e il 114% di quella spagnola. Insomma, perderemo terreno verso tutte le maggiori economie mondiali odierne. (Leggi anche: Perché l’Italia è oggi ancora più periferia del 2011)
E se nella top ten attuale compaiono tre potenze europee (Germania, Regno Unito e Francia), a metà di questo secolo ne resteranno solo due e alle ultime due posizioni, ovvero Germania e Regno Unito. Le asiatiche resteranno cinque, ma miglioreranno complessivamente il loro posizionamento (Cina, India, Indonesia, Russia e Giappone), mentre le americane saliranno da due a tre, vedendo l’ingresso del Messico, che passerebbe dall’attuale 11-esima posizione alla settima.