Con la Legge di bilancio 2025 ci sarà lo stop alla misura Decontribuzione Sud ossia allo sconto sui contributi per i datori di lavoro delle regioni del Sud.
L’obiettivo principale dell’agevolazione è quello di favorire la crescita economica e l’occupazione stabile nelle aree caratterizzate da maggiori difficoltà economiche e sociali, come Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna. Introdotta inizialmente con il Decreto Agosto (DL n.104/2020), la Decontribuzione Sud è stata prorogata per diversi anni e, attualmente, è prevista a livello normativo fino al 31 dicembre 2029.
Sebbene con aliquote decrescenti (dal 30% iniziale al 10% nell’ultimo anno).
Purché sia rispettato il requisito geografico della sede di lavoro.
Con la Legge di bilancio si prevede che la decontribuzione rimarrà in vigore solo fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia il Governo ha già pensato a delle misure alternative con l’intento di sostenere gli investimenti nelle aree svantaggiate.
Decontribuzione Sud
A oggi, la misura Decontribuzione Sud rappresenta uno strumento cruciale per stimolare il mercato del lavoro e supportare la ripresa economica nel Sud Italia, promuovendo investimenti, occupazione e sviluppo sostenibile nelle aree più svantaggiate del Paese.
Si tratta di sgravio contributivo ossia all’abbattimento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro.
L’agevolazione era stata inizialmente prevista durante il periodo della pandemia. Con il DL 104/2020. Successivamente la decontribuzione è stata confermata con la legge di bilancio 2021 (articolo 1, comma 161 e seguenti, legge n. 178/2020.
Gli obiettivi erano molto chiari:
- contenere gli effetti straordinari sull’occupazione determinati dalla pandemia in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socioeconomico e
- garantire la tutela dei livelli occupazionali.
A poter sfruttare la misura sono i datori di lavoro delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
L’agevolazione consiste in un sconto del 30% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro con sede in uno dei territori citati.
La misura del bonus scende: al 20% dei contributi per gli anni 2026 e 2027, al 10% per il 2028 e 2029.
Sono esclusi dallo sgravio i premi e contributi diretti all’Inail.
Decontribuzione Sud. Stop all’agevolazione dal 2025
Come detto nella Legge di bilancio 2025 nel testo attualmente all’esame delle Camere è previsto lo stop anticipato dell’agevolazione contributiva.
In particolare, all’art.72 viene previsto che:
A seguito della decisione C(2024) 4512 final del 25 giugno 2024 della Commissione europea, l’agevolazione di cui all’articolo 1, commi da 161 a 167, della legge 30 dicembre 2020, n.
178, trova applicazione fino al 31 dicembre 2024 con riferimento ai contratti di lavoro subordinato stipulati entro il 30 giugno 2024.
Perchè si cita la decisione UE C(2024) 4512 final del 25 giugno 2024?
La Comunità Europea con la citata decisione ha autorizzato l’Italia a prorogare la misura agevolativa fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia ciò non vuol dire nulla. Infatti, l’Italia avrebbe poi potuto richiedere un’ulteriore autorizzazione per il periodo successivo.
L’autorizzazione serve in quanto l’agevolazione è considerata quale aiuto di Stato. Tuttavia, ci sono anche determinati aiuti che godono della c.d. esenzione e dunque non sono soggetti a notifica preventiva all’UE. Ma non è il caso di Decontribuzione Sud.
Ritornando alla L.di bilancio, vengono richiamati quali i contratti stipulati fino al 30 giugno 2024.
Infatti, con la circolare n°82/2024 sulla Decontribuzione Sud, l’INPS, sentito il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha comunicato che la proroga di decontribuzione Sud opera per i contratti di lavoro stipulati entro il 30 giugno 2024.
Tuttavia: qualora entro la data del 30 giugno 2024 sia stato instaurato un rapporto di lavoro a tempo determinato, lo sconto sui contributi può applicarsi al 31 dicembre 2024 ancorché tale rapporto venga prorogato o trasformato a tempo indeterminato successivamente al 30 giugno 2024.
Addio a decontribuzione Sud ma con nuove prospettive
Il fatto che nel 2025 non sarà più possibile sfruttare l’agevolazione non significa che il Governo non ha pensato a nuove misure per agevolare l’occupazione al Sud.
Infatti, sempre nel DDL di bilancio viene istituito un fondo con uno stanziamento di:
- 2.450 milioni di euro per l’anno 2025,
- 1.000 milioni di euro per l’anno 2026,
- 3.400 milioni di euro per l’anno 2027,
- 1.500 milioni di euro per l’anno 2028 e
- 750 milioni di euro per l’anno 2029.
Queste risorse sono destinate a finanziare interventi volti a mitigare il divario nell’occupazione e nello sviluppo dell’attività imprenditoriale nelle aree svantaggiate del Paese.
Obiettivo da raggiungere anche mediante il riconoscimento, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, di agevolazioni per l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite: delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, ammissibili alla deroga prevista dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e nelle zone assistite della regione Abruzzo, ammissibili alla deroga prevista dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Zone come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Riassumendo.
- Stop Decontribuzione Sud: la Legge di Bilancio 2025 stabilisce lo stop dell’agevolazione contributiva per il Sud Italia a partire dal 1° gennaio 2025.
- Sconto contributivo fino al 2024: lo sconto sui contributi previdenziali per i datori di lavoro rimane in vigore solo fino al 31 dicembre 2024 per i contratti stipulati entro il 30 giugno 2024.
- Decisione UE: la decisione della Commissione Europea del 25 giugno 2024 ha autorizzato l’Italia a prorogare la Decontribuzione Sud solo fino alla fine del 2024.
- Nuovi fondi per il Sud: la Manovra introduce fondi significativi dal 2025 al 2029 per sostenere l’occupazione e gli investimenti nelle aree svantaggiate.
- Agevolazioni alternative: saranno previste nuove agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali e il sostegno alle imprese nel Sud, rispettando le norme sugli aiuti di Stato dell’UE.