Il Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri, 4 agosto 2022, ha approvato il decreto Aiuti bis. Un provvedimento da circa 15 miliardi di euro contenente nuove misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali.
In sintesi si rafforza il bonus sociale lue e gas, si estende il bonus 200 euro alle categorie che ne erano escluse, si interviene con la detassazione degli stipendi, si anticipa ad ottobre la rivalutazione delle pensioni. Rifinanziato anche il fondo per l’indennità una tantum per le partite IVA (in questo modo si garantisce loro il bonus 200 euro).
Si tratta di disposizioni finalizzate a contrastare ulteriormente il caro vita di questi ulti tempi con un tasso di inflazione a livelli record che non mostra segni di discesa.
Decreto Aiuti bis, la rivalutazione pensioni
L’anticipo della rivalutazione pensioni già dopo l’estate era una richiesta avanzata da più parti. Su tutti i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Il motivo? Un potere di acquisto delle pensioni notevolmente ridotto a causa dell’elevata inflazione.
Ecco che il Governo Draghi, nelle sue funzioni fino al 25 settembre 2022 (giorno delle elezioni amministrative) ha dato seguito alle richieste.
Nel decreto Aiuti bus, la misura che anticipa al 1° ottobre 2022 l’aumento pensioni. Una rivalutazione anticipata del 2,2% (tredicesima inclusa). Nel 2023 scatterà poi la restante parte di aumento (perequazione automatica).
Secondo lo studio delle Uil, per una pensione di 952 euro mensili, ci sarà un aumento di 10,49 euro lordi al mesi per complessivi 57,12 euro lordi del trimestre (da ottobre a dicembre). Una pensione di 1.573 euro riceverà un incremento di 31,46 euro mensili per complessivi 94,38 euro del trimestre.
Una vera e propria elemosina, commenta la Uil stessa.
Aumento stipendi
Per i lavoratori dipendenti, con il decreto Aiuti bis, arriva anche un aumento (seppur minimo) degli stipendi. Ciò grazie alla decontribuzione pari all’1% per i redditi fino a circa 35.000 euro lordi.
Anche qui, commenta la Uil
siamo di fronte a una cifra assolutamente esigua, poche decine di euro: un’elemosina. Questo conferma che tra il “Palazzo” e la vita reale, purtroppo, c’è una distanza enorme.
Un lavoratore con un reddito annuo lordo pari a 8.000 euro per le mensilità percepite da luglio a dicembre avrebbe un beneficio complessivo di 36,92 euro lordi, circa 6 euro lordi in più al mese.
Nella fascia di reddito medio dei lavoratori dipendenti del settore privato, pari a circa 20.111 euro annue, il beneficio per il secondo semestre 2022, sarebbe complessivamente di 92,82 euro lordi, 15,47 euro lordi mensili.