Perchè con il taglio del cuneo fiscale aumentano gli stipendi subito e soprattutto di quanto

Il decreto Aiuti-bis taglia il cuneo fiscale, l'intervento è effettuato intervenendo sui contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti
2 anni fa
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Il decreto aiuti-bis taglia il cuneo fiscale. L’intervento del Governo è messo in atto alzando dallo 0,8% al 2%, l’esonero ossia lo sconto sui contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti.

Se anche tu sei un lavoratore dipendente e in questi giorni stai sentendo parlare di questo taglio del cuneo fiscale, ti suggeriamo di leggere questo articolo per scoprire di quanto aumenterà effettivamente il tuo stipendio. Ti diciamo fin da subito che non si tratta di un aumento che durerà per sempre.

Infatti, la norma fa riferimento agli stipendi da luglio a dicembre 2022.

A ogni modo, se aggiungi questo aumento al bonus 200 euro che molto probabilmente hai già ricevuto, avrai un piccolo tesoretto con il quale pagare le prossime bollette senza subire troppo gli aumenti degli ultime mesi.

Il taglio del cuneo fiscale

L’art.19 del decreto Aiuti-bis dispone quanto segue:

Per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di cui all’articolo 15 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è incrementato di un punto percentuale. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Se volessimo utilizzare un linguaggio più semplice, potremmo dire che le buste paghe da luglio a dicembre 2022, saranno più alte ossia aumenteranno perché il lavoratore subirà meno trattenute previdenziali. In particolare, il
taglio del cuneo fiscale è messo in pratica innalzando dallo 0,8% al 2%, l’esonero ossia lo sconto sui contributi previdenziali, contributi IVS, a carico dei lavoratori dipendenti. Dunque, oggetto di intervento sono i cosiddetti contributi sociali già ridotti dello 0,8% dall’ultima Legge di bilancio.

Il taglio del cuneo fiscale riguarda i lavoratori dipendenti con un reddito non superiore a 35.000 euro.

Compresa la tredicesima.

Di quanto aumentano gli stipendi?

Quanto detto finora è teoria. Da qui, è lecito chiedersi di quanto realmente aumenteranno gli stipendi dei lavoratori dipendenti a tempo determinato o indeterminato.  Ebbene, non stiamo parlando di aumenti importanti. Tuttavia, quanto si prenderà di più in busta paga dipende anche dall’entità del reddito da lavoro dipendente che già si percepisce a fine mese.

Da qui, secondo i calcoli della Cgil gli stipendi aumenteranno (Fonte Sky tg 24):

  • dai 2,72 euro lordi (16,32 euro nel complesso del semestre) per una retribuzione mensile imponibile di 227 euro,
  • ai 32,3 euro lordi in più (193,82 euro il cumulato tra luglio e dicembre) per stipendi di 2.692 euro.

Per la fascia di reddito  1.497-1.909 euro, il taglio del cuneo fiscale porta in busta paga tra i 107,76 euro lordi nel semestre (17,96 euro al mese) e 137,40 euro (22,9 al mese).

Quanto previsto dal decreto Aiuti-bis è solo un anticipo delle vera e propria riforma che sarà chiamata ad attuare il prossimo Governo un volta eletto. L’obiettivo è sempre lo stesso ossia aumentare gli stipendi riducendo le tasse e i contributi. L’intervento del Governo potrà essere incisivo o meno in base alle risorse finanziare di cui potrà disporre.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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