Il concordato preventivo biennale diventa più attrattivo. Nella Gazzetta Ufficiale del 5 agosto, G.U. n. 182 del 5 agosto 2024, il D.Lgs. 5 agosto 2024, è stato pubblicato il D.Lgs n°108/2024 il quale tra l’altro modifica le disposizioni in materia di concordato preventivo biennale.CPB.
Si tratta del nuovo istituto previsto dalla riforma fiscale che permette a Fisco e contribuenti di accordarsi sul reddito da dichiarare per un biennio e di conseguenza di conoscere in anticipo le imposte da versare.
Nel nuovo decreto viene introdotto una tassazione agevolata sul reddito prodotto in più rispetto a quello 2023.
Il concordato preventivo biennale
Il concordato preventivo biennale è stata la grande novità della riforma fiscale (vedi D.Lgs n°13/2024).
Alla base del calcolo della proposta fatta dal Fisco ci sono gli ISA.
Dunque le pagelle fiscali, la proposta punta alla massimizzazione del voto fiscale. Dunque non è sbagliato affermare che i contribuenti con un punteggio ISA più basso saranno quelli che riceveranno una proposta di reddito rivista verso l’alto rispetto a quanto dichiarato nel 2023.
Poi entrano in gioco anche delle rivalutazioni del reddito sulla base di proiezioni macroeconomiche.
Anche la proposta di reddito fatta ai forfettari tiene conto degli iSA. Infatti, rilevano le spese per lavoro dipendente dichiarate dai contribuenti ISA che operano nei settori di riferimento ossia nello stesso settore attività del “dichiarante” in regime forfettario. La proposta reddituale non sarà mai più bassa di tale parametro.
Ecco perchè si parla di minimo settoriale CPB.
Decreto correttivo CPB in Gazzetta. Ufficiale la flat tax
Nella Gazzetta Ufficiale del 5 agosto, G.U. n. 182 del 5 agosto 2024, il D.Lgs. 5 agosto 2024, è stato pubblicato il D.Lgs n°108/2024 il quale tra l’altro modifica le disposizioni in materia di concordato preventivo biennale.CPB.
In primis viene previsto che per il primo anno di applicazione del CPB, sarà possibile aderire alla proposta del Fisco entro il 31 ottobre.
Termine del 31 ottobre che poi coincide con l’ultimo giorno per presentare il modello Redditi. La riforma fiscale aveva allineato la scadenza del modello Redditi a quella del 730. Dunque entrambi scadevano al 30 settembre.
Ora invece, con il nuovo decreto, il termine ultimo per presentare il modello Redditi viene fissato al 31 ottobre.
La novità più rilevante è l’introduzione di una flat tax che si applica alla differenza tra reddito prodotto nel 2023 e reddito proposto dal Fisco (per il 2024 e il 2024).
Per gli anni successivi ( proposta reddito per il 2026 e il 2027) il parametro di riferimento non sarà più il 2023 ma il reddito effettivo dichiarato nel periodo d’imposta antecedente a quelli del biennio di rinnovo del concordato.
Detto ciò, per i soggetti ISA effettivi la parte di reddito d’impresa o di lavoro autonomo derivante dall’adesione al concordato, che risulta eccedente rispetto al corrispondente reddito dichiarato per il 2023 può essere soggetto ad una flat tax.
La flat tax è inversamente proporzionale al punteggio ISA del contribuente.
Nei fatti sarà pari al:
- 10 per cento, se nel periodo d’imposta antecedente a quelli cui si riferisce la proposta il livello di affidabilita’ fiscale è pari o superiore a 8;
- 12 per cento, se nel periodo d’imposta antecedente a quelli cui si riferisce la proposta il livello di affidabilita’ fiscale è pari o superiore a 6 ma inferiore a 8;
- 15 per cento, se nel periodo d’imposta antecedente a quelli cui si riferisce la proposta il livello di affidabilita’ fiscale è inferiore a 6.
In tal modo il Governo Meloni ha inteso rendere già attrattivo il nuovo concordato preventivo biennale.
Termini di versamento della flat tax
Sui termini di versamento della flat tax:
L’imposta sostitutiva e’ corrisposta entro il termine di versamento del saldo delle imposte sul reddito dovute per il periodo
d’imposta in cui si e’ prodotta l’eccedenza di cui al comma 1.Al versamento si applica l’articolo 17, comma 2, del decreto del
Presidente della Repubblica 7 dicembre 2001, n. 435.».
Dunque, i termini di versamenti rimangono quelli ordinari e inoltre potrà essere effettuato il pagamento nei trenta giorni successivi alla scadenza ordinaria con la maggiorazione dello 0,40%.
Niente flat tax per i forfettari
Il suddetto meccanismo legato alla flat tax non si applica ai contribuenti in regime forfetario. Posto che per tali soggetti non è valido il riferimento ai punteggi ISA. Infatti i forfetari non applicano gli indici di affidabilità fiscale. Da qui i forfetari sul reddito in più proposto rispetto al 2023 applicheranno una tassazione al 5% o al 15%, Il 5% lo paga chi è in fase di start-up.
Rimane fermo che per i forfettari il CPB è solo sperimentale e vale solo per il 2024. Salvo futuri cambiamenti.
Riassumendo…
- E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto che cambia il CPB;
- ci sarà tempo fino al 31 ottobre per aderire alla proposta di concordato;
- sul reddito incrementale i sogegtti ISA potranno applicare una flat tax;
- per i forfettari il concordato è solo sperimentale e non si applica la flat tax CPB.