I titoli legati all’Intelligenza Artificiale stanno accusando un tracollo nel pre-market a Wall Street, con Nvidia che cede l’11,4% e Oracle il 7,50%. Restando a Piazza Affari, male Stm con un calo nel primo pomeriggio dello 0,78%, anche se nella tarda mattinata segnava un più pesante -3%. Il panico è stato scatenato da DeepSeek, una nuova app cinese rilasciata appena una settimana fa e che si sta rivelando una competitor alla pari, se non superiore a chat bot come ChatGPT di OpenAI.
App cinese più efficiente delle americane
L’embargo adottato negli ultimi anni dagli Stati Uniti ai danni dell’high tech cinese sembrava averne ritardato lo sviluppo di anni.
Se in generale sembra vero, al contempo le distanze con la superpotenza mondiale appaiono molto più contenute di quanto Washington pensasse. E DeepSeek è stata fondata solamente nel 2023 da Liang Wenfeng del fondo High-Flyer. Il capitale sociale registrato risulta essere stato di appena 10 milioni di yuan, qualcosa come appena 1,4 milioni di dollari.
Gli investimenti per realizzare l’app sono stati bassissimi, a fronte di una performance nel complesso non inferiore alle principali app americane. Anzi, DeepSeek si sta rivelando superiore per i calcoli matematici AIME 2024, per conoscenze generali MMLU e nella performance relativa a domanda e risposte AlpacaEval 2.0. I download al sabato scorso erano stati 1,6 milioni. Si tratta di un sistema open source, che consente alla community di effettuare upgrade.
Business IA vacilla
Per quale motivo i titoli legati all’Intelligenza Artificiale stanno precipitando? DeepSeek avrebbe smentito la necessità di impiegare centinaia o migliaia di miliardi di dollari per vincere la competizione su questo business vitale per il futuro dell’economia mondiale e dell’umanità.
Il vantaggio dell’Occidente, particolarmente degli Stati Uniti traboccanti di capitali, in questo modo si affievolirebbe fino a svanire. Pochi giorni fa i CEO dei colossi informatici e IA si erano recati alla Casa Bianca per incontrare il presidente Donald Trump con un piano da 500 miliardi, chiamato Stargate.
Che un’innovazione tecnologica possa costare di gran lunga meno delle attese sarebbe in sé un’ottima notizia per l’economia. Ma non lo è per le società della filiera IA, esplose in borsa negli ultimissimi anni in previsione degli immensi investimenti necessari per compiere il nuovo salto tecnologico. Per loro c’è il rischio che molti calcoli sul fatturato futuro debbano essere rivisti al ribasso. Inoltre, la stessa supremazia economica occidentale diventa dubbio, qualora la Cina con quattro spiccioli riuscisse a raggiungere i nostri stessi traguardi e non necessariamente in ritardo.
DeepSeek messaggio per Trump
DeepSeek è anche un messaggio per Trump. I dazi possono rallentare i processi innovativi cinesi, ma l’idea che Pechino resti sempre una generazione indietro in termini di sviluppo della tecnologia può rivelarsi fallace. La globalizzazione ha reso possibile non solo la circolazione delle merci e delle persone, ma anche delle idee. Le delocalizzazioni dei decenni passati hanno portato in Asia conoscenze ed esperienze ormai acquisite, anche se a volte in maniera illecita come lo spionaggio industriale.
Le multinazionali dovrebbero fare adesso mea culpa, perché è stata la loro dabbenaggine ad avere armato quella che oggi appare a tutti gli effetti la potenza nemica dell’Occidente.