Cancellato il referendum anti-Maduro, tensioni politiche altissime
La carenza di beni e servizi nel paese è allarmante, manca di tutto e 30 milioni di venezuelani sono costretti a fare la fila per anche tutto il giorno dinnanzi ai supermercati, salvo entrare e scoprire che gli scaffali sono vuoti. E le cose potrebbero mettersi di male in peggio, dato il crescendo di tensioni tra governo e opposizioni. (Leggi anche: Emergenza Venezuela, mortalità infantile più alta che in Siria)
Il presidente Nicolas Maduro ha cancellato un referendum, che era stato richiesto dalle forze di opposizione, maggioranza in Assemblea Nazionale, per ottenere la revoca del suo mandato, in scadenza solo nel 2019.
L’appello al dialogo di Papa Francesco
Papa Francesco ha chiesto il dialogo al governo di Caracas e poche ore fa si è appreso che i leader delle opposizioni avrebbero aperto a una trattativa non ufficiale con Maduro, anche se il due volte candidato alla presidenza, Henrique Capriles, ha invitato l’esecutivo a non strumentalizzare l’appello del Pontefice.
Se la Cina decide di staccare la spina, non rinnovando gli aiuti copiosamente elargiti nell’ultimo decennio, il default per il Venezuela sarà certo nel 2017, anche se il rischio maggiore al momento sarebbe l’esplosione della rabbia popolare, conseguenza di un deterioramento incredibile delle condizioni materiali del paese. Per questo, il ministro del Petrolio, Eulogio Del Pino, sta girano il mondo, alla ricerca di un’intesa per sostenere i prezzi energetici, unica speranza per Caracas di allontanare lo spettro di una degenerazione totale della crisi. Sempre che non sia tardi.