Germania dovrebbe tagliare il surplus fiscale
Da qui, la richiesta dei commissari al governo della cancelliera Angela Merkel di tagliare tale surplus, anche perché lo stesso Patto di stabilità vieta che gli attivi correnti siano superiori al 6% del pil in un paese per oltre un triennio di seguito. La Germania sfora tale soglia da un decennio e quest’anno dovrebbe esitare un avanzo record dell’8,9% del pil.
Cosa potrebbe fare il governo tedesco per spingere i suoi cittadini a consumare (importare) di più? Poiché la Germania non è un’economia pianificata, ha dinnanzi a sé due strade: aumentare la spesa pubblica e/o tagliare le tasse, in ogni caso in deficit.
L’euro è troppo debole per la Germania
Berlino non trova convincente questa conclusione, giustificando il suo eccesso di competitività, addossandone la responsabilità alla BCE, rea di attuare politiche monetarie ultra-espansive, tenendo il cambio dell’euro troppo debole per i suoi fondamentali, cosicché i tedeschi sarebbero disincentivati ad importare dai paesi al di fuori dell’Eurozona, mentre al contrario le loro esportazioni se ne avvantaggerebbero.
Dunque, per i tedeschi il problema non sarebbe tra i membri dell’Eurozona, bensì tra Eurozona e resto del mondo. Inoltre, la corsa degli investitori ai beni-rifugio di questi anni, tra cui i Bund, starebbe facendo affluire in Germania capitali, che gonfierebbero le partite correnti, oltre ad azzerare i rendimenti medi pagati da Berlino sui suoi titoli di stato, facendogli risparmiare diversi miliardi di euro all’anno e contribuendo a creare il surplus fiscale. (Leggi anche: Esportazioni tedesche eccessive? La Germania ha valide ragioni)