Abbiamo parlato in diversi precedenti articoli del reato di stalking. In questa sede, però vogliamo illustrare come va presentata la querela se si è vittima di stalking.
Lo stalking rientra negli atti persecutori e può essere perseguibile per querela. Tale querela, però, deve essere presentata entro determinati termini. Il termine per presentre la querela per stalking è di 6 mesi ed il suo ritiro può avvenire soltanto davanti al giudice. Se la vittima del reato è un minore o una persona disabile, invece, si procede senza il bisogno di presentare la querela.
Presentazione querela per stalking e remissione
La remissione della querela per stalking solo processuale ha uno scopo ben preciso: spetta infatti ai giudici stabilire per quali ragioni la vittima vuol rinunciare all’azione giudiziaria ne confronti dello stalker (è sotto minaccia?).
La querela per stalking va presentata, come abbiamo già detto, entro sei mesi e deve essere corredata dalla formale istanza di punizione, ovvero la richiesta del querelante i processare e punire il colpevole per i reati commessi. Senza l’istanza di punizione il querelato non potrà essere processato. La querela, inoltre, dovrà contenere l’illustrazione dei fatti che costituiscono il reato che deve essere quanto più specifica possibile (se possibile è bene allegare certificazioni mediche, stampa di messaggi minacciosi, indicazione di testimoni…).
In caso di stalking, infatti le minacce e le molestie possono configurarsi nei modi più diversi ma gli elementi forniti ai giudici devono fornire la possibilità di accertamento da parte di chi indaga sui fatti.
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