Detrazione mutuo 730/2018: quale formula per il calcolo ed esempio pratico partendo dalla rata

Guida pratica per portare in detrazione gli interessi passivi sul mutuo: formula per il calcolo ed esempio pratico partendo dalla rata.
7 anni fa
2 minuti di lettura

Nel 730/2018 è possibile portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo. E’ un’agevolazione fiscale che può tornare utile a molti contribuenti ma purtroppo non tutti sanno come approfittarne. Ecco una guida alla compilazione corretta per portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo nel 730/2018.

Calcolo detrazione interessi mutui: formula ed esempio pratico

Per prima cosa va chiarito che il dato di riferimento è l’importo che risulta dall’atto nel senso che se la somma finanziata è maggiore rispetto a quella sostenuta per acquistare casa, possono essere portati in detrazione gli interessi relativi solo relativi alla parte del mutuo che copre il costo (più eventuali oneri accessori).

Se quindi ad esempio il mutuo era stato chiesto per 300 mila euro ma l’importo del rogito è di 250 mila euro inclusi oneri, la detrazione si applica sui 250 non sui 300.

Ecco la formula per calcolare la cifra che si può portare in detrazione a titolo di interessi passivi sui mutui:
Costo acquisto immobile (oneri accessori inclusi) risultante da rogito per interessi pagati diviso il capitale erogato a titolo di mutuo.

Gli oneri sopra citati includono:
– l’onorario del notaio;
– le imposte di registro e quelli ipotecarie e catastali;
– le spese sostenute per eventuali autorizzazioni del giudice tutelare e quelle relative ad acquisto nell’ambito di una procedura concorsuale;

Rientrano invece tra gli oneri accessori relativi al contratto di mutuo:
• l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo (è quindi importante che la fattura del notaio specifichi le singole voci);
• la commissione dovuta agli istituti per la loro attività di intermediazione bancaria;
• le spese di istruttoria e perizia tecnica;
• gli oneri fiscali (inclusa iscrizione/cancellazione di ipoteca, imposta sostitutiva sul capitale prestato);
• la provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti;
• penalità per anticipata estinzione del mutuo;
• maggiori somme corrisposte a causa delle variazioni di cambio relative a mutui stipulati in valuta estera.

Detrazione mutuo: quali documenti servono

Nel caso di mutui contratti per l’acquisto di unità immobiliare adibita ad abitazione principale, per beneficiare della detrazione è opportuno che il contribuente conservi i seguenti documenti:

• quietanzate dalla banca relative alle rate di mutuo pagate nel 2017;
• contratto di mutuo dal quale deve risultare che il finanziamento è stato concesso per l’acquisto dell’immobile (o dell’ulteriore quota) che è stato o sarà adibito ad abitazione principale;
• contratto di acquisto dell’immobile per verificare i vincoli temporali previsti nonché l’importo risultante dall’atto;
• documentazione comprovante gli oneri accessori all’acquisto sostenuti;
• autocertificazione comprovante che l’immobile è stato adibito ad abitazione principale

Come compilare il 730/2018 per la detrazione mutui

In conclusione riportiamo i righi da compilare con relativi codici:
• mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale (rigo E7);
• mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi da quelli adibiti ad abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 8);
• mutui (non solo quelli ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici compresa l’abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 9);
• mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 10);
• prestiti e mutui agrari di ogni specie (righi da E8 a E10 codice 11).

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

ricongiunzione contributi liberi professionisti
Articolo precedente

Maggiorazione contributiva per invalidi: come deve essere richiesta all’Inps?

Articolo seguente

Modifica macchina disabile: quanti anni devono trascorrere tra una domanda e l’altra?