Il legislatore fiscale, per chi sostiene spese necessarie a ricevere assistenza personale in quanto non in grado di compiere in autonomia gli atti di vita quotidiana, riconosce la detrazione IRPEF 19%. Parliamo della c.d. detrazione spese per assistenza personale.
Si pensi, ad esempio, allo stipendio pagato alla badante. A questo proposito è giunto in redazione un quesito posto da un nostro lettore che riportiamo di seguito.
Ho necessità di avere una badante per mia madre anziana. La spesa la dovrei sostenere io.
La spesa mensile che dovrò sborsare sarà di 500 euro. Vorrei, dunque, sapere se tale spesa sarà, comunque, da me detraibile nel 730 che poi presenterò.
La detrazione spese assistenza personale
Oggi sono molte le persone che hanno necessità di avere un servizio di assistenza personale per sé o per i propri cari. Quindi, molte sono le persone che si rivolgono a badanti.
Il servizio ricevuto per l’assistenza comporta, logicamente, delle spese da sostenere tra cui, ad esempio, lo stipendio da pagare.
A fronte di tali spese, come anticipato in premessa, la legge sulle detrazioni IRPEF (art. 15 TUIR) riconosce uno sgravio fiscale nella misura del 19%. Uno sgravio che si ottiene indicando la spesa nella propria dichiarazione redditi (730 o Modello Redditi). Lo sgravio è per cassa. Quindi, la spesa pagata nel 2024 si potrà sgravare nel 730/2025 (anno d’imposta 2024).
Detta detrazione, spetta a chi effettivamente sostiene la spesa. Se pertanto, una persona paga la spesa per l’assistenza personale a sé stesso è lui che la detrae. Stessa cosa laddove la spesa per l’assistenza è sostenuta per un proprio familiare (ad esempio madre) anche se questi non è fiscalmente a carico.
Anzi il beneficio spetta sempre al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non è titolare del contratto di lavoro del personale addetto all’assistenza (chiarimenti detrazioni IRPEF – Circolare n. 14/E del 2023).
I requisiti
Per la detrazione spese assistenza personale, è necessario che risultino rispettati determinati requisiti. In dettaglio, è necessario che:
- la persona che necessita dell’assistenza NON sia in grado di compiere in autonomia gli atti di vita quotidiana (tale situazione deve risultare da apposita certificazione medica)
- il reddito complessivo di chi sostiene la spesa non deve superare 40.000 euro (deve essere computato il reddito soggetto ad imposte sostitutive, come ad esempio la cedolare secca sulle locazioni).
Si considerano soggetti non in grado di compiere in autonomia gli atti di vita quotidiana coloro che non sono capaci di fare da soli almeno una delle seguenti attività:
- assunzione di alimenti
- espletamento delle funzioni fisiologiche e dell’igiene personale
- deambulazione
- indossare gli indumenti.
Detrazione spese assistenza personale pagate alla cooperativa
Detto ciò, dai chiarimenti sulle detrazioni IRPEF, si evince che lo sgravio fiscale spese assistenza personale spetta anche laddove tale spesa è pagata a fronte di prestazioni rese da:
- casa di cura o di riposo
- cooperativa di servizi
- agenzia interinale.
In conclusione, il lettore, nel rispetto di tutti gli altri requisiti, può detrarre la spesa pagata alla cooperativa. Ricordiamo anche che la detrazione spese assistenza personale si applica su un limite massimo (complessivo) di 2.100. Inoltre il pagamento della spesa deve risultare da strumento tracciabile (NON contanti). Quindi, bonifico ordinario (NON bonifico parlante), assegno, carta di credito, ecc.